
Roma, continua il casting per il nuovo tecnico. Ipotesi Montella

Dopo il benservito dato a Juric negli spogliatoi dell’Olimpico, la soluzione più razionale ed economica per la panchina della Roma sarebbe il ritorno di Daniele De Rossi. L’ex capitano, ancora sotto contratto e pronto a rispondere alla chiamata, rappresenterebbe una scelta di continuità e stabilità. Tuttavia, per motivi che sembrano più legati all’orgoglio o alla volontà di non mettere in discussione decisioni passate, i Friedkin hanno scartato questa opzione, ignorando una soluzione che molti considerano la più adatta per una squadra alla ricerca di una sua identità e avviluppata in una crisi che sembra difficile arrestare.
Se non con De Rossi, la domanda, ora, è con chi ripartire? I nomi che circolano sono tanti, ma la chiarezza sembra mancare anche ai vertici societari. Mancini, Allegri e Ranieri, accostati di recente alla panchina giallorossa, hanno smentito contatti ufficiali con l’AS Roma. Chi non ha escluso la possibilità di un clamoroso ritorno è Rudi Garcia, attualmente senza incarichi dopo un’esperienza difficile, per non dire disastrosa, a Napoli. Intanto, i Friedkin si trovano a Londra, sommersi dalle proposte di agenti e procuratori desiderosi di inserire i propri assistiti nel progetto giallorosso. Tra i profili suggeriti spiccano Erik ten Hag, reduce dall’esonero al Manchester United dopo due stagioni di batoste memorabili, e Graham Potter, fermo dopo la parentesi fallimentare al Chelsea. Sarebbero due ipotesi legate ad allenatori che hanno fatto non male, malissimo nella loro ultima esperienza. Anche Edin Terzic è stato sondato, ma il suo entourage ha chiarito che al momento non ci sono le condizioni adatte.
Nelle ultime ore, invece, sembra prendere quota l’ipotesi Vincenzo Montella. L’attuale ct della Turchia, libero di lasciare il suo incarico in caso di offerta da un club, rappresenterebbe un’opzione interessante per il suo passato romanista e la sua inclinazione per un calcio offensivo. La sua esperienza potrebbe valorizzare al meglio un organico tecnico che conta giocatori come Dybala, Soulé, Baldanzi e Pellegrini, rendendolo una scelta logica per guidare la fase di ricostruzione della squadra. Tuttavia, come sempre, la decisione finale dipenderà dagli umori e dagli entusiasmi del momento dei Friedkin. Quel che traspare, però, è l’immagine di una società che naviga a vista, senza progetto nè idee chiare.