
Roma, Casa del Jazz: riprendono gli scavi nei sotterranei
Dopo due settimane di stop, sono ripresi gli scavi nei sotterranei della Casa del Jazz, l’ex villa di Enrico Nicoletti, storico cassiere della Banda della Magliana. I lavori sono ricominciati ieri mattina all’interno della proprietà di viale di Porta Ardeatina, sequestrata nel 1995, un luogo che continua ad alimentare interrogativi e ipotesi su alcuni dei misteri più oscuri della storia criminale romana.
Le ricerche si concentrano su un cunicolo individuato già nel mese di novembre durante una serie di sondaggi tecnici. Proprio lì sarebbe stato scoperto un accesso murato, circostanza che aveva portato a una temporanea sospensione delle operazioni. Alla ripresa degli scavi erano presenti anche l’ex giudice Guglielmo Muntoni, oggi presidente dell’Osservatorio sulla criminalità finanziaria della Camera di Commercio di Roma, e Lorenzo Adinolfi, figlio del magistrato scomparso.
Il sito è presidiato da carabinieri, polizia e Guardia di Finanza, pronti a intervenire in caso di ritrovamenti di reperti, documenti o resti umani da trasmettere immediatamente alla Procura. Una pattuglia dei carabinieri ha vigilato sull’ingresso della Casa del Jazz per tutta la mattinata, mentre gli operai hanno ripreso a lavorare nella zona dei sotterranei già oggetto di accertamenti preliminari.
L’obiettivo è verificare la presenza di una cavità sotterranea che potrebbe collegarsi a un tunnel lungo circa 500 metri, sviluppato nel sottosuolo della tenuta. Secondo gli inquirenti, all’interno della galleria potrebbero trovarsi elementi cruciali per ricostruire l’attività criminale di Nicoletti tra gli anni Ottanta e Novanta, ma anche possibili riscontri legati alla scomparsa del giudice Paolo Adinolfi, svanito nel nulla nell’estate del 1994.
L’accelerazione delle indagini è arrivata lo scorso novembre, quando l’attenzione si è concentrata nel punto in cui originariamente si trovava una botola di accesso, successivamente inglobata negli abusi edilizi che avevano modificato profondamente le pertinenze della villa. A individuare il passaggio sotterraneo sono stati i rilievi effettuati con il georadar e l’impiego dei cani molecolari, strumenti che hanno restituito segnali compatibili con la presenza di un cunicolo nascosto.
In attesa delle perforazioni necessarie per uno scavo di precisione, gli esperti stanno valutando le modalità di intervento meno invasive, soprattutto nella zona sotto la sala di registrazione della Casa del Jazz, considerata a rischio frana dagli esami geologici.
Secondo le ipotesi investigative, sotto quel pavimento potrebbe trovarsi uno degli accessi alla galleria. Un luogo che, se confermato, potrebbe custodire ossa umane, armi, denaro, gioielli o documenti capaci di riaprire capitoli rimasti irrisolti. Materiale che potrebbe gettare nuova luce non solo sulla sorte del giudice Adinolfi, ma anche sui rapporti e sulle attività della Banda della Magliana negli anni più bui della criminalità romana.
Le operazioni proseguiranno nei prossimi giorni con ulteriori accertamenti nei sotterranei, nella speranza che da quel dedalo nascosto sotto la Casa del Jazz emergano finalmente risposte attese da oltre trent’anni.