
Roma capitale del cinema: crescita del settore che vale 2,4 miliardi di euro

Roma si conferma la capitale del cinema italiano e il motore principale dell’industria audiovisiva nazionale. Secondo il report “Investimenti cinematografici internazionali e impatti economici sull’economia romana” realizzato dalla Cna di Roma, negli ultimi cinque anni il comparto ha registrato una crescita dell’11% nel numero di aziende. Non solo: nella Capitale si concentra quasi il 60% del fatturato aggregato del settore, pari a 2,4 miliardi di euro su un totale nazionale di 4,1.
L’analisi evidenzia come su 2.423 società attive in Italia, ben 1.010 abbiano sede a Roma e provincia, pari al 41,68% del totale. A ciò si aggiunge il peso delle realtà più strutturate: il 76,47% delle società con produzioni superiori ai 50 milioni di euro opera nella Capitale, così come il 58,44% di quelle con output tra i 10 e i 50 milioni. Roma non è dunque solo il fulcro creativo, ma anche quello economico e produttivo di un’industria che muove competenze, professioni e filiere articolate.
Nonostante i numeri incoraggianti, il settore deve affrontare una sfida cruciale: il cambiamento delle abitudini di fruizione. Come spiega Marco Luca Cattaneo, presidente di Cna Cinema Roma, «le sale cinematografiche non sono più considerate la principale destinazione dei film: molti spettatori, complici lo streaming e la comodità domestica, rinunciano all’esperienza in sala». Un rischio che, secondo Cattaneo, va scongiurato rilanciando i cinema come presidi culturali e sociali: «Occorre rigenerare spazi pubblici e locali abbandonati e valorizzare luoghi simbolo come via Veneto, la strada cult della storia del cinema».
Per rilanciare il settore, la Cna propone un approccio sistemico che vada oltre le iniziative temporanee come il “Cinema in piazza” estivo. L’obiettivo è aumentare la capillarità degli schermi, favorendo il cinema di prossimità e trasformando le sale in spazi culturali polifunzionali, capaci di offrire non solo proiezioni, ma anche teatro, musica ed esperienze enogastronomiche. «Solo così – conclude Cattaneo – si potranno costruire veri presidi stabili e attrattivi per le comunità locali».
Roma resta dunque il baricentro del cinema italiano, con una filiera produttiva solida e un patrimonio culturale unico. La sfida dei prossimi anni sarà quella di coniugare tradizione e innovazione, sostenendo le sale e rendendole nuovamente centrali nell’immaginario collettivo.