
Roma, blitz nel palazzo occupato dai latinos a Cinecittà

Un nuovo intervento delle forze dell’ordine ha scosso all’alba il quartiere di Cinecittà, teatro da mesi di episodi di violenza e degrado. In via Eudo Giulioli, tra i civici 12 e 22, Polizia locale di Roma Capitale, carabinieri e polizia hanno effettuato un censimento degli occupanti abusivi delle quattro palazzine di due piani più mansarda, un tempo di proprietà della Cassa dei Ragionieri. L’operazione ha riguardato 26 appartamenti e ha portato all’identificazione di 75 persone, in gran parte di origine sudamericana, tra cui numerosi minori, oltre a cittadini dell’Est Europa e del Nord Africa.
Molti degli identificati avevano precedenti per furti, borseggi, spaccio e ricettazione. Due di loro, già ai domiciliari, sono stati invitati a fornire un nuovo indirizzo ma, non potendo indicarne uno, torneranno in carcere. «L’inferno si è solo spostato», commentano amaramente i residenti, ricordando il trasferimento di diversi nuclei familiari dopo lo sgombero dell’ex Hotel Cinecittà nel settembre 2024.
I nuclei familiari presenti oggi in via Giulioli provengono in gran parte dallo sgombero dell’ex Hotel Cinecittà, avvenuto senza criticità grazie al coordinamento tra Prefettura e forze dell’ordine. Molti occupanti si sono poi insediati nelle cosiddette “palazzine basse”, trasformandole in un nuovo epicentro di tensioni.
La strategia attuale del Campidoglio e della Prefettura mira a individuare le cosiddette fragilità sociali, ovvero i nuclei realmente in difficoltà economica e abitativa, per offrire loro un’alternativa. Tuttavia, quando la gestione degli immobili è nelle mani di racket organizzati, come quello delle occupazioni controllato da gruppi latinos, l’intervento risulta più complesso.
Negli ultimi mesi la zona è stata teatro di episodi allarmanti: dal blitz di giugno nelle mansarde, dove furono trovate droga e refurtiva, alla rissa di luglio con coltelli e un machete in strada, fino agli incendi causati da allacci abusivi. Le risse e i lanci di bottiglie sono diventati una costante, come l’episodio di mercoledì scorso che ha preceduto il blitz.
Situazioni simili si registrano anche alla Magliana, dove l’ex scuola “8 marzo” e alcuni appartamenti ex Inps sono occupati. «Non vorremmo che, in caso di sgombero a Cinecittà, gli occupanti si trasferissero qui», avverte il consigliere municipale Marco Palma, chiedendo un cronoprogramma certo per la liberazione degli immobili.
Il censimento potrebbe preludere a uno sgombero imminente, condotto secondo la linea “soft” già adottata in altre operazioni: identificazione, assistenza ai nuclei fragili e invito a lasciare l’immobile senza uso della forza. Resta però il nodo della gestione criminale delle occupazioni, che rischia di vanificare ogni intervento e di perpetuare il ciclo di degrado nel quartiere.