
Roma, atti vandalici e bombe carta contro la scuola Santa Beatrice
Tre episodi in sette giorni, una stessa scuola nel mirino. È allarme vandalismo all’Istituto Comprensivo Santa Beatrice di Roma, in zona Portuense, dove una serie di attacchi ha colpito la sede di via delle Vigne, che ospita le classi della scuola media. Prima un citofono sradicato, poi un petardo esploso durante le attività pomeridiane, infine una bomba carta lanciata contro l’edificio. Il dirigente scolastico Donato Testa non usa mezzi termini: «Siamo sotto attacco».
L’ultimo episodio, avvenuto giovedì sera, è stato il più grave. Un ordigno artigianale, lanciato sotto la finestra dell’ufficio di un collaboratore scolastico, ha provocato un’esplosione violenta che ha mandato in frantumi vetri e tapparelle. Pochi giorni prima, un petardo aveva già distrutto un infisso interno. «È stato un boato fortissimo – racconta Testa –. Hanno usato un ordigno più elaborato, mentre all’interno della palestra si svolgevano ancora le attività sportive. Solo per caso nessuno è rimasto ferito». Sui muri esterni dell’edificio, gli aggressori hanno lasciato svastiche, scritte oscene e bestemmie, alimentando l’ipotesi di un gesto deliberato e organizzato.
Una collaboratrice scolastica, presente al momento dell’esplosione, ha riferito di aver visto tre persone incappucciate fuggire nella notte. Non è la prima volta che la scuola diventa bersaglio: già a gennaio era stata oggetto di un attacco a sfondo antisemita in occasione del Giorno della Memoria. Questa volta, però, i vandali hanno agito all’esterno, evitando i sensori dell’allarme. Per questo il preside ha chiesto al municipio l’installazione urgente di telecamere di sorveglianza.
A preoccupare maggiormente è l’orario degli attacchi. Gli ultimi due episodi, infatti, si sono verificati tra le 18.30 e le 19, mentre la palestra ospitava ancora ragazzi e genitori. «La nostra più grande paura è che, prima o poi, qualcuno possa rimanere ferito. Serve un intervento immediato», scrive Testa in una nota sul sito dell’istituto. Il dirigente non crede si tratti di studenti o ex alunni: «I nostri ragazzi hanno al massimo 14 anni. Penso piuttosto a episodi di vandalismo dettati dalla noia e dal disagio sociale. Attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini».
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. «Colpire una scuola significa colpire l’intera comunità. E farlo usando simboli nazisti è un gesto vile e inquietante», ha dichiarato Patrizia Prestipino, deputata del Partito Democratico. Sulla stessa linea Rachele Mussolini, vicepresidente della Commissione Scuola di Roma Capitale, che definisce quanto accaduto «un campanello d’allarme da non ignorare». Per Mussolini si tratta di «un chiaro segnale intimidatorio contro i valori della cultura, della legalità e dell’educazione, a cui le istituzioni devono reagire con fermezza».
Nel frattempo, la comunità scolastica resta in allerta. In via delle Vigne, tra gli insegnanti e i genitori, la parola d’ordine è una sola: sicurezza.