
Roma, arriva la riforma dell’Isee: spinta su figli e famiglie

La riforma dell’Isee entra nel vivo con l’obiettivo di rendere più equo e funzionale l’accesso ai bonus e ai benefici sociali. Il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha chiarito che la revisione dell’indicatore dovrà impedire che un sostegno economico “cannibalizzi” l’altro, creando disuguaglianze o ostacoli all’accesso. «Il governo si è dato un metodo, evitando che ogni prestazione cannibalizzi le altre», ha dichiarato rispondendo a Montecitorio a un’interrogazione di Noi Moderati.
Tra le novità più recenti figura il bonus per le madri lavoratrici, pari a 480 euro in busta paga a fine anno, destinato a chi ha un reddito Isee entro i 40mila euro. L’agevolazione, ha spiegato Roccella, «non incide ai fini del calcolo dell’assegno unico», garantendo così che i benefici non si sovrappongano penalizzando le famiglie. Lo stesso principio sarà applicato all’assegno di inclusione, al bonus nido e ai contributi per i nuovi nati. Anche le misure a favore delle aree montane e a rischio spopolamento seguiranno questa logica di cumulabilità.
Sul tavolo rimane il tema della prima casa. Il vicepremier Matteo Salvini ha rilanciato la richiesta di escluderla totalmente dal calcolo dell’Isee: «Non è possibile che possedere una prima casa, magari frutto di anni di sacrifici, tolga la possibilità di avere un contributo pubblico», ha sottolineato al congresso dell’Udc. Attualmente la normativa prevede già un’esenzione fino a 52mila euro di valore ai fini Imu, oltre la quale la casa concorre al calcolo per i due terzi della quota eccedente. Le associazioni familiari chiedono da tempo un’esclusione totale, ritenendola una misura di equità sociale.
Secondo i dati dell’Inps, da gennaio a luglio 2025 sono stati erogati 11,5 miliardi di euro di assegno unico universale, che si aggiungono ai quasi 20 miliardi del 2024 e ai 18,2 del 2023. Le famiglie beneficiarie sono state oltre 6 milioni, per un totale di quasi 9,8 milioni di figli. L’importo medio per figlio a luglio è stato di 172 euro. Intanto, il tavolo tecnico incaricato di studiare la revisione dell’Isee lavora a simulazioni e proposte, che – ha assicurato Roccella – saranno presto presentate. «L’obiettivo è promuovere una società accogliente, nella quale un figlio sia considerato non solo una gioia privata, ma una ricchezza per tutti», ha ribadito il ministro.