
Roma amplia il servizio dei bus a chiamata: 7 nuove zone coperte

Dopo una fase di sperimentazione gratuita a Massimina, diventata successivamente un servizio regolare, il Campidoglio ha deciso di estendere i bus a chiamata ad altre aree periferiche di Roma. Un’iniziativa che punta a rendere più efficiente il trasporto pubblico dove oggi i collegamenti scarseggiano e a ottenere risparmi strutturali per Atac. A comunicarlo è stato l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, durante la presentazione della Settimana Europea della Mobilità.
“A Massimina l’esperimento ha funzionato. Siamo passati da 8 a 80 utenti nelle ore di punta. Abbiamo ricevuto 190mila richieste e trasportato 35mila passeggeri”, ha spiegato Patanè. Il servizio, ora a pagamento con biglietto ordinario, funziona tramite app (“Clicbus”) e richiede prenotazione almeno 30 minuti prima. L’orario coperto va dalle 5:30 alle 23:30, coprendo l’intera fascia diurna.
Il piano prevede due fasi di espansione. Entro fine 2025, il bus a chiamata sarà attivato in Trigoria, Borghesiana e Cecchignola. Entro giugno 2026, sarà il turno di altre quattro zone: Paglian Casale/Santa Palomba, Statuario/Cinquina, Corcolle e Cerquette. Alcune di queste aree, come Santa Palomba e Statuario, sono coinvolte anche in progetti per nuove stazioni ferroviarie, attualmente privi di copertura finanziaria.
Il servizio avrà due modalità di gestione. Nella prima fase sarà direttamente gestito da Atac, che acquisterà in leasing 8 minibus, per un totale di 500mila chilometri annui e un costo di 1,1 milioni di euro. Questo permetterà un risparmio di 700mila euro rispetto all’attuale servizio con mezzi ordinari.
Nella seconda fase, il servizio verrà subaffidato tramite gara pubblica. In questo caso si utilizzeranno 19 veicoli di proprietà dell’operatore vincente, con oltre un milione di chilometri annui coperti. Il costo stimato è di 3,5 milioni, con un risparmio di circa 1,5 milioni rispetto ai 5 milioni attualmente spesi da Atac. In totale, il nuovo piano consentirà risparmi per 2,2 milioni di euro all’anno.
Il Comune prevede di reinvestire i risparmi ottenuti nel potenziamento delle “grandi adduttrici”, ovvero le linee urbane con il più alto carico di passeggeri. “Prendiamo il caso del 990 a Balduina: oggi passa ogni mezz’ora. Il nostro obiettivo è dimezzare questi tempi”, ha precisato Patanè. Si tratta di interventi strategici per aumentare la frequenza e ridurre i tempi di attesa nelle zone ad alta densità abitativa.
La strategia dell’amministrazione Gualtieri si muove, dunque, in una direzione chiara: differenziare il trasporto pubblico, ottimizzare i costi e offrire soluzioni più flessibili ai cittadini delle periferie romane. Se il modello di bus su prenotazione si confermerà valido anche nelle nuove zone, potrebbe diventare un elemento strutturale del sistema di mobilità capitolino.