
Roma: allarme per lo spaccio di Cobret, la droga che trasforma in zombie

Una nuova emergenza droga scuote la Capitale. Si chiama Cobret – o Kobret – ed è un derivato tossico dell’eroina, a basso costo, facile da reperire e sempre più diffuso tra i giovani e i soggetti fragili. L’ultimo episodio, ieri mattina: un poliziotto del gruppo speciale SPE ha soccorso un uomo di 40 anni in stato confusionale mentre vagava come uno zombie in mezzo al Grande Raccordo Anulare, in un tratto privo perfino della corsia d’emergenza. Pochi minuti dopo, altre cinque persone sono state segnalate nello stesso stato in punti diversi del Gra.
Gli accertamenti successivi hanno confermato un comune denominatore: tutti avevano assunto Cobret. Una sostanza che, secondo fonti investigative, viene prodotta nei laboratori clandestini di Scampia, a Napoli, e che oggi sta circolando nelle periferie romane, in particolare nei campi adiacenti al Gra, dove sono state individuate possibili piazze di spaccio improvvisate.
Il Cobret si presenta come una pallina marrone, facilmente confondibile con altre droghe leggere. Si inala tramite una cannuccia, appoggiando la sostanza su un foglio di alluminio: bruciandola, il fumo disegna una spirale che richiama la figura di un serpente, da cui il nome. Ma dietro questo aspetto apparentemente innocuo si nasconde una droga altamente pericolosa, ottenuta dagli scarti dell’eroina e tagliata con sostanze sconosciute e tossiche.
“È uno degli oppiacei più subdoli oggi in circolazione”, affermano gli operatori dei Ser.T e del centro Time Out dell’ASL Napoli 4. L’effetto è simile a quello dell’eroina: euforia immediata, rilassamento, ma anche dipendenza fulminea, crisi di astinenza violente e danni neurologici permanenti. La pericolosità è aggravata dalla variabilità della qualità e dal rischio di collassi respiratori e danni cardiovascolari.
L’episodio al Gra è solo la punta dell’iceberg. Le autorità sospettano la presenza di nuovi centri di spaccio itineranti in aree isolate, dove si rifugiano anche tossicodipendenti fuggiti dalle comunità, come nel caso del 40enne soccorso. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, l’uomo era scappato da una struttura di recupero a Fiuggi e si era accampato in una zona limitrofa al Raccordo.
Il Cobret non è solo un problema sanitario, ma anche una minaccia alla sicurezza pubblica. Sempre più frequentemente si segnalano persone in stato confusionale che vagano in mezzo al traffico, mettendo in pericolo se stesse e gli automobilisti. Le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare la filiera del narcotraffico, mentre le autorità sanitarie parlano già di “nuova emergenza”.
Il Cobret viene anche spacciato nei locali notturni, spacciato per “calmante” da assumere dopo ecstasy o anfetamine. Ma è un cavallo di Troia: la dipendenza si insinua rapidamente, e spesso chi lo consuma non sa nemmeno di assumere eroina. Serve una risposta forte. Informazione, prevenzione, attenzione: famiglie, scuole e istituzioni sono chiamate a non abbassare la guardia. Perché il Cobret non è solo una “droga povera”: è una bomba a orologeria che sta esplodendo silenziosamente tra le strade di Roma.