
Roma, allarme per l’abuso di alcol e droghe tra i minorenni

Party organizzati attorno al consumo smodato di alcolici, serate tra amici che si trasformano in emergenze mediche. È il volto preoccupante del binge drinking, l’ultima moda tra adolescenti romani, spesso di appena 11 o 12 anni. Il fenomeno consiste nell’assumere almeno cinque bevande alcoliche in poche ore, con l’obiettivo di ubriacarsi rapidamente. Il risultato è l’immediata perdita di controllo e, nei casi più gravi, il ricovero in ospedale per coma etilico.
“Registriamo in media due ricoveri a settimana, ma il sommerso è molto più ampio: stimiamo almeno cinque casi settimanali”, spiega al quotidiano Il Messaggero Sebastian Cristaldi, responsabile del pronto soccorso pediatrico del Bambino Gesù. “Ci allarma l’età sempre più bassa: arrivano undicenni e dodicenni, senza alcuna percezione del pericolo. Dopo le cure, invitiamo le famiglie a intraprendere un percorso terapeutico”.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2021 oltre un milione e trecentomila giovani tra gli 11 e i 25 anni hanno consumato alcolici con modalità pericolose. Il fenomeno è in crescita, e coinvolge ormai il 37% dei ragazzi e il 33% delle ragazze. A peggiorare il quadro si aggiunge l’allarme droghe sintetiche: “Spesso non sappiamo neppure che sostanze abbiano assunto. I test non le rilevano e questo complica le cure”, aggiunge Cristaldi.
I luoghi della movida giovanile sono sempre gli stessi: Trastevere, San Lorenzo, Pigneto, piazza Bologna. Adolescenti si ritrovano già dal tardo pomeriggio, acquistano alcolici nei minimarket — spesso senza controlli sull’età — e li consumano in strada. Un pacco di patatine e poi via con birre e superalcolici miscelati in bicchieri di plastica. Il tutto a prezzi stracciati: uno shot costa anche solo due euro.
Nonostante i divieti in vigore, i minimarket continuano a vendere alcolici da asporto oltre le 22, violando le norme. Gradoni, muretti e panchine sostituiscono i tavolini dei bar: è lì che si consuma il rito della sbronza del weekend. Ma sotto la superficie di una moda pericolosa, si nasconde una crisi educativa e sociale che scuote la Capitale.