
Roma, al Teatro Vascello “Microclima”: opera sulla fragilità della democrazia

Il 23 e 24 settembre 2025 il Teatro Vascello di Roma ospita il debutto di Microclima, spettacolo scritto e diretto da Alessia Cristofanilli, sostenuto dalla Fondazione Friedrich-Ebert-Stiftung e prodotto in collaborazione con l’associazione Fragile Spazio e La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, con la media partnership di Scomodo – La redazione.
L’opera affronta una delle questioni più urgenti del presente: il progressivo indebolimento della cultura democratica. Attraverso il linguaggio del teatro, Cristofanilli mette in scena una casa-serra abitata da 138 piante e una famiglia di cinque persone. Protagonisti sono Edda e Rud, ex attivisti che vivono sospesi in un tempo indefinito, in un equilibrio fragile che si incrina durante una cena, quando poche parole sussurrate aprono una crepa capace di far emergere contraddizioni e memorie.
Lo spazio domestico diventa così un paesaggio esistenziale: le piante, presenze vive e silenziose, riflettono il dissesto emotivo e ideologico dei personaggi. L’atmosfera si carica di tensione senza esplodere mai, insinuandosi nei gesti minimi, nei silenzi e nei piccoli deragliamenti del corpo e della parola.
La regia di Cristofanilli costruisce un microcosmo permeabile, dove intimità e politica si confondono, generando un “microclima” che è insieme habitat domestico, stato d’animo e riflesso del clima politico generale. Il risultato è una drammaturgia che intreccia realismo poetico e allegoria politica, interrogandosi sul confine tra coerenza e compromesso, sulla possibilità di restare fedeli ai propri valori in un tempo attraversato da trasformazioni profonde.
Il progetto nasce dal desiderio della Fondazione Ebert, storicamente impegnata nella difesa dei diritti e della giustizia sociale, di sperimentare un linguaggio diverso da quello accademico e politico. Microclima non offre risposte preconfezionate, ma apre spazi di confronto e riflessione. “Il teatro – spiegano i promotori – parla alle emozioni e alle coscienze, generando dibattito e movimento, e in alcuni casi piccoli semi di trasformazione”.
In scena Federico Gatti, Sylvia Milton e Francesco Morelli, con movimenti di scena a cura di Alberto Bellandi, scenografie di Eleonora Ticca, costumi di Nika Campisi con l’assistenza di Marco Di Maggio, disegno luci di Chiara Patriarca e la consulenza del politologo Luca Argenta. L’organizzazione è affidata a Chiara Crupi – Artinconnessione.