
Roma, aggredisce a martellate a un operatore sanitario del 118

Un episodio di violenza contro il personale sanitario si è verificato nei giorni scorsi a Roma, nel quartiere Collatino, dove un conducente di ambulanza è stato aggredito con un martello da Ivan G., un uomo di 37 anni. L’aggressione è avvenuta dopo che il conducente ha risposto a una richiesta del nipote della paziente dicendo che, per portare la donna in un ospedale diverso da quello previsto, sarebbe stato necessario chiamare un taxi. La frase ha scatenato la furia dell’uomo, che ha prima minacciato il conducente e poi lo ha colpito con una mazzetta da cantiere trovata in casa. L’intervento dei carabinieri della stazione Prenestina ha permesso di fermare Ivan G., che è stato arrestato con l’accusa di lesioni personali aggravate ai danni di un operatore sanitario. In aula, l’uomo ha raccontato di aver chiamato il 118 per necessità, non potendo fare affidamento sui servizi privati, ma ha giustificato la propria reazione con il trattamento ricevuto in passato dalla zia presso l’ospedale Sandro Pertini.
Secondo quanto emerso in tribunale, Ivan G. vive con la zia da diversi anni e solitamente si rivolge a servizi di ambulanza privata per poter scegliere la struttura sanitaria a cui affidarsi. Tuttavia, il giorno dell’aggressione, la necessità di chiamare il 118 ha portato alla discussione con il personale sanitario. Il conducente dell’ambulanza aveva comunicato al 37enne che la paziente sarebbe stata portata all’ospedale più vicino, come da protocollo. Di fronte alla richiesta di cambiare destinazione, il conducente ha risposto che sarebbe stato necessario un taxi per raggiungere un altro ospedale. Questa risposta ha fatto esplodere la rabbia di Ivan G., che ha aggredito il conducente con violenza, rendendo necessario l’intervento dei militari. L’uomo è stato arrestato e denunciato anche per minacce e interruzione di pubblico servizio. Il conducente dell’ambulanza è stato trasportato in ospedale e dimesso con cinque giorni di prognosi. L’arresto del 37enne è stato convalidato, ma senza misure cautelari.
L’aggressione al personale sanitario è solo uno dei numerosi episodi di violenza registrati nei primi giorni del 2025. Già nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, una dottoressa dell’ospedale Villa San Pietro è stata colpita in pieno volto dalla madre di una quindicenne, che accusava il personale di non aver assistito adeguatamente la figlia dopo una festa. Anche in quel caso sono intervenuti i carabinieri, denunciando la donna per atti violenti contro personale sanitario. Pochi giorni dopo, un’altra aggressione si è verificata al pronto soccorso dell’ospedale Pertini, dove una donna senza fissa dimora ha colpito un’infermiera e un’operatrice socio-sanitaria con calci e pugni, lamentando di non essere stata ricoverata. Entrambe le vittime hanno riportato lesioni guaribili in sette giorni. La donna è stata arrestata per lesioni personali e interruzione di servizio pubblico. Questi episodi confermano una tendenza preoccupante di violenza contro chi opera nel settore sanitario, evidenziando la necessità di misure di protezione più incisive per tutelare il personale durante il servizio.