
Roma, 52enne albanese occupa una casa: arrestato grazie al DL Sicurezza

Pensavano di agire indisturbati, approfittando delle strade semideserte dopo Ferragosto. Ma a Conca d’Oro, in via Val D’Ala, un vicino ha notato movimenti sospetti e ha chiamato il 112, facendo scattare l’intervento dei carabinieri. È così che un 52enne albanese, Sazan Gropasi, è stato arrestato per danneggiamento e occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, nuovo reato introdotto lo scorso aprile con il Decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni.
Si tratta del primo arresto a Roma con la nuova fattispecie, che prevede pene da due a sette anni di reclusione. L’uomo, secondo l’accusa, aveva forzato la porta di un appartamento di proprietà dell’Inps, gestito dalla Romeo Gestioni spa, insieme a complici non identificati.
Fermato in flagranza, l’uomo è stato trovato in possesso di un cacciavite e denunciato dal pm Giorgio Orano, che ha disposto il giudizio direttissimo. Tuttavia, durante l’udienza, la giudice Federica Gulli non ha convalidato l’arresto, ritenendo il fatto «non particolarmente grave» e rilevando l’assenza di pericolosità sociale, visto che Gropasi era incensurato. Secondo le testimonianze, il 52enne si sarebbe limitato a introdursi nell’appartamento lasciando un materasso, senza ulteriori segni di effrazione o danni. Per questo il tribunale ha disposto la sua liberazione immediata, senza applicare misure cautelari.
Il nuovo reato previsto dal Decreto Sicurezza nasce per colmare un vuoto normativo e garantire una tutela più incisiva del diritto al domicilio, introducendo pene severe e una procedura d’urgenza per restituire rapidamente gli immobili occupati ai legittimi proprietari. In passato, simili condotte venivano perseguite con reati generici che raramente portavano a un intervento immediato.
Un caso analogo si era già verificato a Torino, dove quattro giovani – tre marocchini e un’italiana – erano stati arrestati dopo aver sfondato la porta di un appartamento durante l’assenza dei proprietari. Anche in quel caso, a dare l’allarme era stato un vicino di casa.