
Roma, 22enne condannato per stalking e revenge porn

È stato condannato a due anni e quattro mesi di carcere D. P., un giovane di 22 anni di Roma, per stalking e revenge porn nei confronti della sua ex fidanzata, appena ventenne. La ragazza, che lo aveva lasciato a novembre 2023, aveva subito pressioni incessanti affinché tornasse sui suoi passi. Il giovane, infatti, non si era rassegnato alla fine della relazione e aveva intrapreso una serie di comportamenti persecutori e invasivi, culminati nell’invio di materiale intimo alla famiglia della vittima.
I fatti sono agghiaccianti. Non solo il giovane tempestava la sua ex di messaggi e chiamate a tutte le ore del giorno e della notte, ma si spingeva a seguirla sia sul posto di lavoro sia nei suoi spostamenti quotidiani. Aveva persino installato un dispositivo GPS sull’auto della ragazza per monitorare ogni suo movimento, un gesto che testimonia il livello di ossessione e controllo che aveva raggiunto.
Il culmine della persecuzione è stato l’invio di un video privato al fratello della ragazza, un gesto di vendetta volto a colpirla nella sfera più intima e personale. Un atto di revenge porn che, oltre a violare la privacy della giovane, ha avuto pesanti ripercussioni sul suo benessere psicologico. La ragazza ha raccontato ai carabinieri di vivere nel terrore, sentendosi costantemente in pericolo e sorvegliata.
La denuncia risale a febbraio 2024, quando la giovane ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. L’indagine ha confermato le accuse di stalking e revenge porn, portando infine alla condanna di D. P. La sentenza stabilisce una pena di due anni e quattro mesi di reclusione per il 22enne, che dovrà inoltre risarcire i danni morali alla vittima.
Questo caso è l’ennesima testimonianza della pericolosità dello stalking e della gravità del revenge porn, fenomeni che continuano a colpire in modo devastante soprattutto le giovani donne. La sentenza rappresenta un monito per chi pensa di poter esercitare il controllo sugli altri attraverso la violenza psicologica e l’uso improprio di immagini private.