
Rom, il Campidoglio lavora al piano per superare i campi

Ecco le prime mosse: sul tavolo anche la possibilità di sfruttare risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
L’obiettivo è definire un modello progettuale finalizzato al definitivo superamento dei villaggi attrezzati, definendo prioritariamente bisogni, modalità e interventi adeguati a soddisfare le esigenze della popolazione rom. Il tutto all’interno del perimetro delle risorse disponibili e delle opportunità offerte appunto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Diversi i focus tematici di discussione ai quali prenderanno parte istituzioni e associazioni. Inserimento abitativo e forme di cohousing, inserimento lavorativo ed emersione di forme di lavoro, irregolari e sommerse, tutela dei minori e scolarizzazione, regolarizzazione e/o integrazione documentale e dello status personae e familiae in punto di cittadinanza, apolidia, permesso di soggiorno, residenza. E ancora accesso ai servizi per la tutela della salute, azioni da porre in essere per la gestione della fase transitoria del superamento dei campi, iniziative per la diffusione a livello cittadino di una cultura della legalità, della inclusione e della partecipazione attiva, anche al fine di contrastare fenomeni sociali di discriminazione diretta e indiretta nei confronti delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti. Infine le iniziative di contrasto a fenomeni di illegalità negli insediamenti e ai roghi tossici, problema che negli anni ha alimentato proteste in diversi periferie cittadine.
Nelle more del nuovo piano il Campidoglio sta comunque procedendo con lo sgombero di 128 famiglie dal campo rom di Castel Romano utilizzando il vecchio piano rom della giunta Raggi. I fondi stanziati per l’operazione ammontano a circa 357mila euro, l’avviso pubblico è scaduto lo scorso 11 marzo e le famiglie dovranno allontanarsi dal campo entro prossimo novembre.