
Rider nel mirino: aumentano le aggressioni a Roma, tra violenza e insicurezza

Le aggressioni ai rider a Roma sono diventate un fenomeno sempre più preoccupante. Gli operatori delle consegne a domicilio, in particolare quelli stranieri, sono spesso presi di mira da bande organizzate di giovani che li assalgono per derubarli del loro incasso e del mezzo di trasporto. L’ultimo episodio risale alla notte del 4 settembre, quando un rider pakistano di 29 anni è stato accerchiato, picchiato e rapinato da un gruppo di giovani nella zona della Mandrione. Lo hanno costretto a scendere dal suo scooter, portandogli via il mezzo, il cellulare e il portafogli, per poi dileguarsi.
I raid contro i rider si concentrano nelle zone più periferiche di Roma, come Torpignattara, Mandrione, e Parco Sangalli, dove agiscono gruppi di ragazzi, spesso già noti alle forze dell’ordine per piccoli precedenti. Non è la prima volta che bande composte da adolescenti italiani e stranieri prendono di mira i lavoratori delle consegne, approfittando della loro vulnerabilità e solitudine durante il lavoro notturno.
Per difendersi da queste aggressioni, molti rider si sono organizzati in gruppi di auto-difesa tramite chat di messaggistica istantanea. In queste piattaforme si scambiano informazioni su strade pericolose, segnalano presenze sospette e cercano di coordinarsi per evitare le aree a rischio. Tuttavia, nonostante questi tentativi di prevenzione, le aggressioni continuano a verificarsi con frequenza allarmante, creando un clima di paura e insicurezza tra i lavoratori.
Le forze dell’ordine stanno cercando di intervenire, con operazioni mirate nelle zone calde della Capitale. Nell’ultimo episodio, i carabinieri di Casal Bertone sono riusciti a intervenire prontamente, identificando alcuni dei responsabili. Il fenomeno, però, è in crescita e richiede azioni più incisive per garantire la sicurezza di questi lavoratori, spesso invisibili ma essenziali per il servizio di consegne a domicilio, soprattutto durante la notte.
Secondo le associazioni di categoria, solo a Roma operano circa 500 rider attivi sulle strade, mentre a livello nazionale il numero sale a 4.000. Purtroppo, sono sempre più frequenti i casi di violenza contro questi lavoratori. Oltre alle aggressioni, i rider devono affrontare anche condizioni di lavoro precarie, con pagamenti spesso inadeguati e nessuna tutela. Le istituzioni locali e nazionali sono chiamate a intervenire per fermare questa escalation di violenza e garantire la sicurezza e la dignità dei rider, che svolgono un ruolo sempre più fondamentale nell’economia moderna delle consegne rapide.
In conclusione, le aggressioni ai rider sono il sintomo di una città che fatica a garantire la sicurezza nei suoi quartieri più periferici. Mentre le forze dell’ordine intensificano i controlli, i rider continuano a chiedere più protezione, consapevoli che la loro sicurezza non può essere garantita solo da chat di auto-difesa, ma richiede un intervento concreto e strutturale da parte delle istituzioni.