
Rebibbia, il padrino stacca un mignolo all’agente con un morso e lo ingoia

Il fatto risale a due anni fa: il pm Guccione ha ottenuto il giudizio immediato per il boss mafioso Fanara.
Aveva aggredito un secondino, sferrando nei suoi confronti un morso al dito mignolo, ingoiando successivamente l’arto mutilato. Una scena da autentico film dell’orrore che è costata cara a Giuseppe Fanara, boss di Cosa Nostra, da una decina d’anni detenuto in regime di 41-bis per una condanna all’ergastolo.
Fanara aveva dato in escandescenze in seguito ad un controllo in cella. Si era avventato su sette agenti della penitenziaria e li aveva aggrediti. Al culmine della rissa, aveva morso uno dei poliziotti, staccandogli il mignolo della mano destra, che non era stato più ritrovato. Gli inquirenti ritenevano che lo avesse inghiottito. “Vi sgozzo come maiali“, aveva urlato Fanara, che era stato uno degli esponenti di Cosa Nostra più temuti in Sicilia, brandendo il manico di una scopa. Solo dopo due ore, gli agenti erano riusciti a immobilizzarlo e disarmarlo.
Gli era stata notificata una nuova misura cautelare per i reati di lesioni aggravate, lesioni gravissime e resistenza. Ora, per lui, un posto riservato nel banco degli imputati, in un’aula del tribunale di piazzale Clodio. Il sostituto procuratore Giulia Guccione ha infatti chiesto e ottenuto il giudizio immediato nei confronti del sessantaduenne siciliano.