
“Quer pasticciaccio brutto” del Concerto di Capodanno

Doveva essere una grande festa, quella prevista dall’Amministrazione Gualtieri al Circo Massimo per la notte di San Silvestro. I manifesti già erano stati stampati con i nomi degli artisti ospiti, si prevedeva la folla delle grande occasioni. Poi, però, è scoppiato l'”affaire” Tony Effe e il Concertone si è trasformato in un “pasticciaccio brutto”, parafrasando Carlo Emilio Gadda, che ora la Giunta capitolina sta cercando di rabberciare in qualche modo, mentre il tempo ormai stringe.
Riavvolgiamo il nastro della vicenda. La Giunta aveva previsto il concerto di Capodanno al Circo Massimo, invitando Tony Effe, Mahmood e Mara Sattei come ospiti principali: tre cantanti seguiti dai giovani e giovanissimi, che avrebbero sicuramente richiamato un gran pubblico. Quando però tutto era già stato stabilito, gli artisti avevano dato il loro assenso a partecipare e il materiale promozionale dell’evento era stato predisposto, ecco che salta fuori l’intoppo. Il Codacons, esponenti politici, sia del Pd, di Azione, ma anche di Fdi, e associazioni come Differenza Donna, fanno scoppiare una polemica in merito ai testi di alcune canzoni di Tony Effe, giudicati sessisti e svilenti nei confronti delle donne.
Vista la polemica, il sindaco Gualtieri pensa bene di invitare pubblicamente Tony Effe a farsi da parte e non partecipare al Concertone. Sulle prime il rapper incassa e accetta. Ma il sindaco di Roma non fa nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo, che prima l’entourage di Tony Effe alimenta il fuoco delle polemiche criticando l’Amministrazione per il dietrofront improvviso, poi gli altri artisti scendono in campo. E tutti dalla parte di Tony Effe. Morale: nel giro di un paio di giorni sia Mahmood che Mara Sattei rifiutano la partecipazione al concerto per solidarietà col rapper escluso. E pure altri cantanti fanno lo stesso, pure se manco erano stati invitati. Così Gualtieri si ritrova con i manifesti da buttare e con un evento organizzato, ma senza artisti da far esibire sul palco.
Ora, quando mancano nove giorni al concerto, il sindaco ha messo in piedi una task force per salvare il salvabile, cercando di capire se ci siano ancora i presupposti per tenere l’evento previsto. Nel frattempo Tony Effe ha annunciato che il concerto di Capodanno lo farà, ma al PalaEur, con biglietti calmierati al prezzo di 10 euro e un annunciato sold out. Così, la polemica si è trasformata in un boomerang per l’Amministrazione capitolina ed in un bel volano di pubblicità per il cantante. Intanto le discussioni sull’opportunità o meno dell’invito a Tony Effe per un evento pubblico, organizzato con soldi pubblici, non si fermano, anzi. Una domanda sorge però spontanea: ma non è il caso di valutare prima gli artisti e poi eventualmente invitarli ad un evento? Magari così si potrebbero evitare polemiche e figuracce.