
Qualità della vita, Roma risale al 46° posto tra luci e ombre
Roma migliora sensibilmente la sua posizione nella classifica annuale del Sole 24 Ore dedicata alla qualità della vita: la Capitale guadagna 13 posizioni, piazzandosi al 46esimo posto. Un risultato che segna una risalita rispetto allo scorso anno ma che, al tempo stesso, evidenzia differenze significative tra i vari indicatori considerati (ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero). Non va altrettanto bene per gli altri capoluoghi del Lazio, tutti in calo.
Roma migliora soprattutto nella categoria ricchezza e consumi, dove sale al 54esimo posto, ben 50 posizioni in più rispetto al 2024. Buono anche il settimo posto nella sezione dedicata ad affari e lavoro, sebbene la città perda cinque posizioni a causa, tra le altre cose, della riduzione delle start up innovative. Più complessa invece la situazione nell’area ambiente e servizi: qui la Capitale scivola al 69esimo posto, registrando un calo di 22 posizioni.
Il dossier del Sole 24 Ore descrive un panorama in chiaroscuro: da una parte l’esplosione delle piste ciclabili (+203%), dall’altra l’aumento delle auto circolanti (+3%), segno che la mobilità privata resta dominante nonostante gli incentivi. Migliora anche la raccolta differenziata, con un +12,8%.
Sul fronte della cultura e del tempo libero Roma si colloca al 15esimo posto, con un lieve arretramento. Crescono le librerie, ma diminuisce del 7% l’indice di sportività.
La lettura dei dati rivela criticità particolarmente forti nella fascia d’età 18-35 anni: Roma è 103esima per età media al primo figlio e perde residenti giovani, spinti fuori dal Centro dal caro affitti e da condizioni di vita meno competitive rispetto ad altre metropoli. Bene, invece, il tasso di laureati tra i 25 e i 39 anni, cresciuto del 6,8%.
Preoccupa, invece, l’area giustizia e sicurezza: Roma è quart’ultima (104esimo posto), con una percezione di insicurezza tra le più basse d’Italia. La Capitale risulta inoltre terza per indice della criminalità e prima in Italia per reati di droga.
A commentare i dati è il sindaco Roberto Gualtieri, che definisce il quadro «un mix di crescita significativa e criticità tipiche delle grandi aree metropolitane». E aggiunge: «Il tasso dei reati va proporzionato non solo ai residenti ma anche ai quattro milioni di persone che ogni giorno transitano a Roma».
La classifica è guidata dal Nord-Est con Trento, Bolzano e Udine sul podio, mentre il Mezzogiorno continua a occupare le ultime posizioni con città come Messina, Palermo e Napoli. In peggioramento anche gli altri capoluoghi laziali: Latina scende all’83esimo posto, Viterbo al 71esimo, Frosinone all’85esimo e Rieti al 75esimo.