
Processo per violenza sessuale archiviato per un vizio di forma

Il tribunale di Roma ha dichiarato il non luogo a procedere per un 35enne accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna di 55 anni, a causa di un vizio formale nella querela. Secondo la quinta sezione penale, la denuncia presentata subito dopo i fatti non conteneva la chiara richiesta di punizione dell’imputato, come previsto dalla riforma Cartabia. Il collegio giudicante, presieduto dalla giudice Maria Bonaventura, ha ritenuto la querela priva di validità legale, rendendo impossibile la prosecuzione dell’azione penale.
I fatti risalgono alla sera del 23 giugno 2021, quando la vittima ha denunciato di essere stata costretta con violenza a subire rapporti sessuali. L’uomo, secondo il capo d’imputazione, l’avrebbe afferrata per i capelli e per il collo, obbligandola a un rapporto orale, per poi scaraventarla sul letto e violentarla. La donna era riuscita a fuggire approfittando di un momento di distrazione dell’aggressore. Dopo la denuncia, il gup di Roma aveva disposto il rinvio a giudizio dell’imputato nel maggio 2022, ma la 55enne non si è mai presentata in udienza, né si è costituita parte civile. La sua irreperibilità ha impedito al tribunale di chiederle espressamente se volesse che il suo aggressore venisse processato, come previsto dalla nuova normativa nei casi di violenza sessuale non aggravata.
Il difensore dell’imputato, avvocato Angelo Palermo, ha sollevato l’eccezione sulla mancanza di una chiara richiesta di punizione nella querela. I giudici hanno accolto l’argomentazione, rilevando che il verbale della denuncia non esprimeva esplicitamente la volontà della vittima di perseguire penalmente il responsabile. Il caso solleva interrogativi sulle conseguenze della riforma Cartabia, che richiede un’esposizione chiara e inequivocabile della volontà punitiva nella querela. Resta il dubbio se una vittima di un reato così grave abbia la consapevolezza giuridica necessaria per formulare correttamente una denuncia, evitando che un vizio formale possa compromettere l’intero processo.