
Pnrr e fondi europei, Foti: “Triplicheremo le risorse per la casa”
		La revisione dei programmi europei con le Regioni potrebbe rappresentare una svolta per le politiche abitative italiane. A confermarlo è il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione Tommaso Foti, che ha annunciato la possibilità di triplicare i fondi per la casa, portandoli a quasi 900 milioni di euro. «Dalle Regioni è arrivata una richiesta di 887 milioni», ha spiegato il ministro, sottolineando che la riallocazione delle risorse europee risponde alle nuove priorità fissate da Bruxelles, con l’edilizia sociale in cima alla lista.
Il governo, in attesa dell’ok della Commissione Europea alle modifiche del Pnrr, lavora a un Piano nazionale per la casa destinato a favorire l’accesso ad abitazioni a prezzi abbordabili. «Con la manovra dello scorso anno abbiamo stanziato 600 milioni, ma dal 2027. Le risorse regionali integreranno questo stanziamento per anticipare i tempi e garantire progetti già dal 2026», ha dichiarato Foti, precisando che i canali su cui si sta agendo sono il Fondo sociale per il clima e la revisione dei fondi di sviluppo e coesione.
Rispondendo alle preoccupazioni di chi teme una concentrazione eccessiva degli investimenti nel Sud, il ministro ha puntualizzato: «Anche alcune Regioni del Centro e del Nord hanno previsto di riservare fondi per alloggi a prezzi accessibili».
Sul fronte operativo, il governo punta ad accelerare la spesa dei programmi 2021-2027, in ritardo anche a causa della pandemia e delle lentezze europee nella definizione dell’accordo di partenariato. «Abbiamo già firmato sette accordi con le amministrazioni centrali, per un impegno di spesa complessivo di 3,4 miliardi. In totale sono 15 miliardi di euro, di cui nove già anticipati», ha chiarito Foti.
Il ministro ha poi ricordato che il 10 ottobre è stata inviata a Bruxelles la revisione del Pnrr. «Contiamo sull’approvazione della Commissione entro i primi giorni della settimana e su quella del Consiglio entro novembre. L’obiettivo è chiudere il pagamento dell’ottava rata entro il mese e richiedere la nona entro fine anno», ha spiegato.
Guardando al futuro, Foti ha affrontato anche il tema del nuovo piano finanziario pluriennale europeo 2028-2034, ribadendo la posizione italiana: «Politica agricola e coesione devono restare escluse da un accorpamento in un unico piano di partenariato, perché sono pilastri fondativi dell’Unione. Inoltre, il bilancio agricolo va aumentato per rispondere alle nuove sfide del settore».
Sulle risorse proprie europee, il ministro ha espresso contrarietà alle proposte di nuove imposte comunitarie, come la tassa “Core” sulle imprese e la “Tedor” legata alle accise sul tabacco: «Sono misure che rischiano di gravare sui cittadini e sulla competitività delle aziende. Meglio eliminarle o ripensarle».
Infine, Foti ha confermato che eventuali emendamenti alla manovra economica non modificheranno i saldi di finanza pubblica. «L’obiettivo resta garantire più risorse a famiglie, imprese e sanità, mantenendo il deficit entro i limiti europei e uscendo con un anno d’anticipo dalla procedura Ue».
Sul tema degli affitti brevi, il ministro ha chiarito che si valuteranno le proposte in Parlamento: «Va ricordato che la cedolare secca al 21% nacque come incentivo per le locazioni abitative, non per quelle turistiche. Sono due finalità diverse e andranno trattate con equilibrio».