
Pestaggio del Provveditore delle opere pubbliche: arrestato il mandante

Una brutale aggressione, maturata per rancori lavorativi, ha portato all’arresto di Daniele Moretti, ex funzionario ministeriale, accusato di essere il mandante dell’attacco a Vittorio Rapisarda, provveditore alle opere pubbliche per Lazio, Abruzzo e Sardegna. L’aggressione, avvenuta il 4 ottobre scorso nell’androne del palazzo in cui vive la vittima, ha ridotto Rapisarda in fin di vita. Dietro il pestaggio ci sarebbe una vendetta per motivi professionali, nata dopo che Moretti, assente a lungo senza giustificazioni, era stato sostituito da un collega. Martedì, dopo mesi di indagini coordinate dalla procura di Roma, Moretti è stato arrestato dai carabinieri, finendo in carcere con le gravi accuse di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, rapina aggravata e ricettazione.
L’autore materiale del pestaggio è stato identificato in Giancarlo Santagati, 55enne di Vetralla con numerosi precedenti penali, arrestato a marzo. L’anello mancante tra lui e Rapisarda è stato trovato grazie alle intercettazioni telefoniche, ai sopralluoghi fatti prima dell’agguato e alla lunga amicizia tra Santagati e Moretti, entrambi residenti nella stessa cittadina in provincia di Viterbo. Dalle indagini è emersa una premeditazione accurata, con almeno cinque sopralluoghi effettuati per pianificare l’azione, documentati con foto inviate a Moretti. Proprio le intercettazioni hanno svelato frasi incriminanti come «Se l’è meritato» o «Te ne diamo altre due di mazzate», segno di un coinvolgimento diretto dell’ex funzionario. L’ordinanza di custodia parla di un “sentimento di rancore e livore” verso il superiore, descritto come troppo severo nell’ambito professionale.
I legami tra Moretti e Santagati vanno oltre l’amicizia e la passione per i cani da caccia: i due avrebbero anche attività economiche comuni, al momento sotto la lente degli investigatori. Le perquisizioni domiciliari hanno portato al sequestro di 126mila euro in contanti, in banconote di piccolo taglio, nascoste in casa e nell’auto di Moretti, di cui circa 9mila risultate false. Un dato che apre nuove piste investigative, suggerendo la possibilità di affari illeciti tra i due. Attualmente, entrambi si trovano detenuti: Santagati è accusato di essere l’aggressore materiale, mentre Moretti dovrà rispondere anche di aver orchestrato l’intera azione violenta per vendetta personale, tentando di mascherarla da gesto isolato.