
Parioli, schianto con una microcar: 4 liceali feriti, uno è grave

Doveva essere una semplice serata tra amici, si è trasformata in un incubo per quattro ragazzi tra i 17 e i 18 anni, tutti studenti del liceo scientifico Azzarita e residenti nel quartiere Parioli. Dopo aver trascorso la notte al Butterfly, noto locale della movida romana, i giovani sono rimasti coinvolti in un violento incidente stradale mentre tornavano a casa a bordo di una microcar Aixam. Lo schianto si è verificato nella notte di lunedì, lungo viale Bruno Buozzi.
Alla guida dell’auto c’era un 18enne, rimasto incastrato tra le lamiere. Gli altri tre passeggeri, tra cui la proprietaria del veicolo di 17 anni, sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo. Tutti sono stati trasportati in codice rosso in diversi ospedali della Capitale.
Le prime ricostruzioni, affidate agli agenti del Gruppo Parioli, confermano che l’auto, omologata per due persone, trasportava quattro ragazzi, superando così i limiti consentiti. Dopo aver affrontato una discesa, la microcar si è ribaltata tre volte prima di finire la corsa contro il guard rail. L’ipotesi principale, al vaglio degli inquirenti, è che l’eccessivo peso a bordo e una velocità troppo alta abbiano causato la perdita di controllo del veicolo.
I vigili del fuoco sono intervenuti per liberare il conducente, mentre il mezzo è stato sequestrato in attesa di una perizia tecnica. Il giovane alla guida è stato sottoposto a test alcolemici e tossicologici, i cui risultati saranno determinanti per chiarire le eventuali responsabilità dell’accaduto.
Dei quattro giovani, uno è in terapia intensiva al Gemelli per fratture al bacino e a una gamba, mentre un altro diciassettenne è stato ricoverato al San Giovanni con lesioni multiple. Gli ultimi due sono al Policlinico Umberto I, il primo per un grave trauma cranico, l’altro per un trauma maxillo-facciale.
Proprio uno di questi ultimi, nonostante una ferita alla testa, è riuscito a chiamare i genitori e i soccorsi. “Mamma corri, abbiamo avuto un incidente. I miei amici non mi rispondono”, ha raccontato al telefono sotto shock. Un gesto che ha permesso l’arrivo tempestivo dei soccorritori, che hanno potuto così liberare l’amico intrappolato ancora nell’abitacolo.
All’esterno dell’ospedale, amici e compagni si sono stretti intorno alle famiglie: “Nella macchinetta non si può viaggiare in quattro, lo sappiamo. Ma lo abbiamo fatto tutti. Adesso è il momento del supporto e della vicinanza”, hanno detto due compagni di scuola.