
Papa Francesco apre la Porta Santa a Rebibbia, tra speranza e misericordia

Nella cappella del complesso di Rebibbia, tra mattoncini a vista e ritratti di figure iconiche come Madre Teresa e San Giovanni Paolo II, Papa Francesco ha inaugurato un momento storico per il Giubileo. Per la prima volta nella storia della Chiesa, una Porta Santa è stata aperta all’interno di un istituto di pena. Durante la cerimonia, il Papa ha sottolineato l’importanza della speranza come àncora della salvezza, un messaggio rivolto non solo ai detenuti ma all’intera comunità cristiana: “Non perdere la speranza, perché la speranza mai delude”. Tra i presenti, autorità come il ministro Carlo Nordio e il sindaco Roberto Gualtieri, e centinaia di carcerati, alcuni dei quali commossi dopo decenni di detenzione.
Il carcere di Rebibbia rappresenta un luogo simbolico per Papa Francesco, che più volte ha scelto di visitarlo per i riti pasquali. Vestito con paramenti rossi e spinto in carrozzina dal suo segretario, il Papa ha bussato sette volte sulle ante di bronzo della Porta Santa, spalancandola accompagnato da due detenuti e una piccola delegazione. “Aprire le porte significa aprire il cuore,” ha dichiarato il Pontefice, invitando i detenuti a restare aggrappati alla speranza e ad aiutarsi reciprocamente. Questo gesto richiama le radici più antiche del Giubileo, quando venivano liberati gli schiavi e rimessi i debiti. La scelta di Rebibbia, con il suo cerimoniale essenziale e lontano dai fasti di San Pietro, sottolinea il forte legame di Papa Francesco con i più emarginati, un tema centrale del suo pontificato.
Durante la celebrazione, il Papa ha affrontato indirettamente il tema della crisi carceraria, che negli ultimi mesi ha visto un drammatico aumento di suicidi e decessi tra i detenuti. Secondo il Garante nazionale, nel 2023 si sono registrati 77 suicidi e 19 morti per cause da accertare. Papa Francesco, informato costantemente dai cappellani, ha incluso nella Bolla del Giubileo, Spes non confundit, un appello per forme di amnistia o condono. Tuttavia, l’argomento resta politicamente complesso, come ha confermato il Pontefice: “Con il ministro Nordio non abbiamo parlato di questo”.
Uscendo dal carcere, il Papa ha dispensato due consigli ai detenuti: “Spalancate il cuore e non smettete mai di sperare.” Un messaggio di misericordia che si collega alle richieste di clemenza che altri leader mondiali, come Joe Biden negli Stati Uniti, hanno già messo in atto. Concludendo la sua visita, Papa Francesco ha rafforzato il legame tra il Giubileo e il significato della fratellanza e della redenzione, ricordando che la speranza è il più potente strumento di rinascita, anche nei contesti più difficili.