
Ostia, la stagione balneare adesso è a rischio

La sabbia di Ostia brucia e non è il sole ad accenderla. A pochi chilometri da Roma, il litorale più popolare della Capitale, capace di accogliere fino a 80mila persone ogni domenica, si trova oggi in una fase delicatissima, tra cabine in fiamme, tensioni sulle concessioni demaniali e un clima generale di incertezza. La recente ondata di roghi in sette stabilimenti balneari, coincisa con il via libera del Consiglio di Stato al bando per l’affidamento di 31 concessioni, ha alimentato sospetti e timori, anche se le autorità escludono – al momento – una matrice criminale organizzata. Ma il segnale è forte, e rischia di compromettere la stagione turistica alle porte.
Il fuoco ha colpito anche simboli cari ai frequentatori del litorale, come i celebri pedalò a forma di cigno dei Bagni Vittoria. Le fiamme, oltre ai danni materiali, hanno inciso sul morale dei gestori, già provati dalla lunga attesa per l’esito dei bandi. Eddy Moscara, presidente provinciale del Sib-Confcommercio e gestore dello stabilimento Belsito, al quotidiano Il Messaggero ammette la difficoltà: «La stagione rischia di non partire». Altri, pur restando nell’anonimato, parlano apertamente di un clima di declino: Ostia vista come una «borgata col mare», lontana dall’immagine patinata di località turistica. I roghi hanno generato turbamento tra chi, potenzialmente, dovrebbe subentrare nella gestione degli stabilimenti. Il sospetto di atti intimidatori o “messaggi” simbolici non è del tutto fugato, anche se, per ora, tutto resta nel campo delle ipotesi.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha ribadito con forza che Ostia non si ferma. «Andiamo avanti con legalità e trasparenza», ha dichiarato, sottolineando l’importanza strategica del litorale per l’intera città. Il Campidoglio, che ha deciso di gestire direttamente le politiche per Ostia, punta ora a un rilancio strutturale: più presenza istituzionale, riqualificazione urbana, interventi sociali per i più fragili, finanziati anche da fondi europei. Accanto a questo percorso virtuoso, non manca la necessità di un’azione incisiva contro la criminalità, da parte di forze dell’ordine e magistratura. Gualtieri ha confermato anche il rifacimento del lungomare, in collaborazione con la Regione Lazio, e un nuovo modello di gestione più aperto, competitivo e trasparente attraverso i bandi.
Resta ora da capire se i tempi permetteranno di assegnare le concessioni entro il primo maggio, data simbolica di avvio della stagione. I gestori si dividono tra fiducia e preoccupazione. Moscara denuncia un possibile danno d’immagine: «Le fiamme hanno distrutto attrezzature nostre, che avremmo smantellato comunque in caso di esclusione dal bando». L’altro nodo è il lavoro: circa 2.000 addetti stagionali rischiano di rimanere a casa. A fronte di un mare pulito, facilmente raggiungibile e apprezzato dai bagnanti, Ostia deve ora affrontare un bivio: o rilanciarsi davvero, oppure perdere definitivamente l’appeal conquistato a fatica negli anni.