
Ostia, inseguimento da film: arrestato ladro argentino dopo furti in tre ville

Notte movimentata a Roma, con un inseguimento ad alta velocità partito dalla Roma-Fiumicino e conclusosi a Nuova Ostia, che ha portato all’arresto di un ladro argentino di 40 anni, già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti per furto in abitazione. Insieme a un complice, ancora ricercato, aveva appena svaligiato tre ville sulla Cassia, nei pressi dell’ospedale San Pietro, portando via gioielli, contanti e due casseforti per un bottino di circa 60mila euro. Il colpo era stato eseguito con metodi da veri professionisti: scavalcamento del muro di cinta, ingresso da una finestra senza grate e apertura delle blindature grazie alle chiavi trovate all’interno.
Tutto è iniziato quando una Volante della Polizia ha intercettato una Fiat Punto: grazie alla telecamera montata sul tetto e collegata ad un pc, gli agenti scoprono che non in regola con l’assicurazione. Gli agenti fanno quindi cenno all’uomo al volante dell’utilitaria di fermarsi a lato strada: pensano ad un illecito amministrativo, non possono immaginare che nel portabagagli si trova la refurtiva di tre colpi. All’alt degli agenti, l’autista della Punto risponde accelerando e compiendo una serie di manovre pericolose, passando col rosso e guidando contromano. La fuga rocambolesca, con la Volante a sirene spiegate alle calcagna, prosegue fino a via Forni, a Nuova Ostia, dove l’auto finisce per scontrarsi con la vettura di una pattuglia della polizia. Uno dei due ladri riesce ad uscire velocemente dall’abitacolo e a fuggire a piedi, facendo perdere le sue tracce, mentre l’argentino viene bloccato e ammanettato, non senza resistenza e coprendo gli agenti di insulti. Portato in commissariato, il ladro ha quindi tentato di colpire i poliziotti a testate, ferendone quattro, tutti con una prognosi di circa dieci giorni.
Nel bagagliaio della Punto, le forze dell’ordine hanno trovato l’intero bottino, comprese le casseforti, riuscendo a restituire i beni a tre professionisti romani: un direttore di banca, un avvocato e un dentista. Intanto è caccia aperta al complice, probabilmente anch’egli sudamericano. Gli investigatori ritengono di avere già elementi utili per la sua identificazione, anche grazie ai dati estratti dal cellulare sequestrato all’arrestato. «È solo questione di tempo», assicurano gli inquirenti, che proseguono le indagini per smantellare il giro criminale dietro ai due “professionisti dello scasso”.