
Ostia, è caccia al motociclista che ha piazzato l’ordigno esplosivo

Ci sono nuovi sviluppi sull’ultimo episodio di violenza criminale che ha scosso Ostia. E probabilmente c’è un filo rosso che lo lega agli altri eventi che si sono succeduti nelle settimane scorse, dagli incendi alle rimesse delle barche alle varie bombe carta fatte esplodere in diversi punti della località. Una serie di eventi che era iniziata con l’attacco alla palestra Di Napoli e che ha visto l’ultima puntata nella notte tra sabato e domenica scorsi, quando una bomba rudimentale è esplosa davanti al portone di un palazzo in viale Vega 5, nella zona di Stella Polare. L’ordigno ha danneggiato l’ingresso e il pavimento del condominio, senza causare feriti, ma seminando paura tra residenti e famiglie che abitano nell’area, solitamente lontana dalle cosiddette “zone calde” del litorale. “Un atto intimidatorio inspiegabile e inquietante”, commentano i condomini, ancora sotto shock.
Le indagini, inizialmente avviate dal commissariato Lido, sono state affidate alla Squadra Mobile. Fondamentali potrebbero rivelarsi le immagini di videosorveglianza di un bar accanto al palazzo, che hanno ripreso un uomo con il volto coperto da un casco integrale mentre lasciava l’involucro contenente l’ordigno. Non si esclude che la bomba sia legata a dinamiche di racket, vista la vicinanza a esercizi commerciali e alla storia del quartiere, già segnato dalla presenza di clan locali. Proprio dieci anni fa il bar di fronte al palazzo colpito dalla bomba era stato tolto ai clan che l’avevano utilizzato come un’attività di copertura dello spaccio di droga. L’ordigno esplosivo può essere quindi interpretato come un avvertimento legato ad un’estorsione, ma non si esclude alcuna ipotesi.
L’episodio si inserisce in una più ampia stagione di violenza che da mesi interessa il litorale romano. A metà giugno, in piazza Gasparri, un uomo fu seviziato e abbandonato in un carrello della spesa con un cartello al collo con scritto “infame”. Pochi giorni dopo, la prima bomba in via delle Azzorre distrusse la palestra Di Napoli Boxing Team. Successivamente, due ordigni rudimentali furono collocati contro il ristorante “Nonna”, intervallati dal rogo di auto e moto in via delle Sirene e da un incendio che colpì l’ex stabilimento balneare Village. L’ultimo episodio, il 10 agosto, ha riguardato il cantiere navale di via delle Orcadi, con diverse imbarcazioni distrutte e tre vigili del fuoco intossicati.
Gli inquirenti stanno tracciando un quadro che mostra un riassetto della criminalità ostiense, segnata da bombe, incendi e pestaggi. La possibile “pace” tra i clan, indispensabile per il controllo degli affari illeciti, appare lontana. Le forze dell’ordine – dalla Squadra Mobile alla Guardia di Finanza, fino ai carabinieri – sono impegnate a ricostruire la rete di interessi dietro queste intimidazioni. Intanto i residenti chiedono maggiore sicurezza e temono che la loro zona, sinora estranea alle cronache giudiziarie, finisca risucchiata nel vortice di una criminalità in fermento.