
Ostia: bomba davanti a una gioielleria, l’ombra del racket

Nelle prime ore del mattino di venerdì, un’esplosione ha squarciato il silenzio del quartiere Ponente di Ostia, riportando la paura di un’escalation legata al racket. Una bomba carta è stata fatta esplodere davanti alla vetrina di una gioielleria situata in via delle Nereidi, poco distante da piazza Gasparri, considerata il feudo del clan Spada e della famiglia Fasciani. L’obiettivo dell’attentato era una gioielleria riconducibile al fratello di un pregiudicato, già arrestato nell’operazione “Eclissi” contro il crimine organizzato.
L’attacco è avvenuto intorno alle 3 del mattino e ha causato danni ingenti alla vetrina e agli interni del negozio, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Sul posto sono intervenuti gli artificieri e la scientifica, che stanno analizzando i residui dell’ordigno per cercare di risalire ai responsabili. Gli investigatori non escludono alcuna pista, anche se si fa strada l’ipotesi di un messaggio intimidatorio legato al controllo del territorio e alle attività criminali.
Gli episodi di violenza non sono nuovi nella zona. Recentemente, Ostia è stata teatro di altri atti incendiari e attentati simili, compresi i danni a ristoranti e concessionarie, come accaduto nelle vicinanze di Fiumicino. Questo nuovo attacco riaccende l’allarme su una lunga serie di episodi legati al racket delle estorsioni, che spesso colpisce imprenditori locali con minacce e danneggiamenti.
Il proprietario della gioielleria ha dichiarato che potrebbe trattarsi di un tentativo di furto, ma gli inquirenti rimangono cauti, considerando probabile un’azione mirata ad alimentare un clima di terrore. Le autorità sottolineano l’importanza della collaborazione dei cittadini per contrastare questi fenomeni, ma la paura del racket resta diffusa.
Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni, con l’obiettivo di fare luce sull’episodio e portare sicurezza in una zona da troppo tempo sotto pressione criminale.