
Operazione anti-droga a Rebibbia: sgominato un sistema illecito di traffico e corruzione

I carabinieri, in collaborazione con il Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, hanno condotto un’importante operazione nel carcere romano di Rebibbia, smantellando un articolato sistema illecito di traffico di droga e corruzione. L’indagine, avviata nel 2017, ha portato a 32 misure cautelari, di cui 4 legate a un giro di false certificazioni per ottenere benefici penitenziari e 28 imputabili a un’organizzazione di narcotraffico. Le perquisizioni si sono estese anche a diverse province italiane, come Napoli, Viterbo e L’Aquila. Tra i principali indagati figura uno psicologo, promotore del sistema, che riceveva compensi per fornire false attestazioni in favore di alcuni detenuti. Attraverso il monitoraggio di un importante narcotrafficante romano, si è scoperto che questi, nonostante fosse detenuto, continuava a gestire la rete di spaccio con l’aiuto di due avvocati, incaricati di trasmettere le sue direttive all’esterno.
Un episodio emblematico di corruzione ha riguardato il pagamento di mille euro allo psicologo da parte di un detenuto per ottenere una relazione psicologica favorevole ai benefici penitenziari. Inoltre, lo psicologo avrebbe sfruttato operatori volontari del Ser.D. per individuare altri detenuti da agevolare, aumentando i compensi percepiti. Un ulteriore filone dell’indagine ha svelato un presunto piano per ottenere fondi pubblici legati a un progetto regionale, poi revocati per irregolarità. Nel corso delle operazioni, sono emersi gravi elementi sulla struttura di due organizzazioni criminali: una con base a Rebibbia, guidata dal narcotrafficante e supportata da un fornitore estero, e l’altra impegnata nel rifornimento tramite canali internazionali, con base in Olanda.
L’operazione ha portato a numerosi sequestri: 21 kg di cocaina, 1,5 kg di marijuana e hashish, due pistole rubate, oltre 84mila euro in contanti e beni di lusso come Rolex per un valore complessivo di oltre 190mila euro. Arresti in flagranza sono stati effettuati a Tor Bella Monaca, Nuovo Salario e Torvajanica, dove sono stati rinvenuti ulteriori quantità di droga, denaro e beni nascosti in doppi fondi di autovetture. L’intervento ha rappresentato un duro colpo al narcotraffico nella Capitale, rafforzando il contrasto alla criminalità organizzata.