
Omicidio Diabolik: confermata condanna a 12 anni per Raul Esteban Calderon

La Corte d’Appello di Roma ha confermato la condanna a 12 anni di reclusione per Raul Esteban Calderon, già condannato in primo grado per il tentato duplice omicidio dei fratelli Costantino, avvenuto nel quartiere Alessandrino nel 2021. Calderon è anche accusato dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, capo ultrà della Lazio, ucciso nel 2019 al parco degli Acquedotti. La condanna a 12 anni riguarda il tentato omicidio dei fratelli Costantino.
Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno rivelato che il movente del tentato omicidio dei fratelli Costantino era legato a dissidi sorti dopo il pestaggio di un nipote di Giuseppe Molisso, ritenuto il mandante del tentato duplice omicidio. Sia Calderon che Molisso sono stati condannati in primo grado, e le condanne sono state confermate in appello. Per entrambi è stata esclusa l’aggravante del metodo mafioso. La difesa di Calderon ha annunciato che leggerà le motivazioni della sentenza.
Nel frattempo, la Procura di Roma ha chiesto l’ergastolo per Calderon per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli. Durante la requisitoria, i pubblici ministeri hanno ricostruito la dinamica del delitto, definendolo un’azione compiuta “con metodo mafioso e con l’agevolazione di un gruppo criminale“. Secondo l’accusa, Piscitelli è stato ucciso perché aveva “esondato“, e la sua morte è stata un “avviso ai naviganti” nel mondo della criminalità romana. Il delitto è stato compiuto in pieno giorno, in un parco pubblico, e le telecamere di sorveglianza hanno immortalato l’assassino, descritto come un “runner, atletico, alto, con una vistosa fasciatura sul polpaccio destro“.
L’accusa ha sottolineato che Piscitelli, con la sua condotta, aveva creato tensioni tra diverse organizzazioni criminali e che la sua eliminazione era stata decisa per ristabilire gli equilibri nel mondo della malavita romana. La figura di Diabolik è stata descritta come quella di un uomo che si atteggiava a capo, con una vita criminale accertata e un ruolo di mediatore tra diverse consorterie mafiose. La richiesta di condanna all’ergastolo per Calderon sottolinea la gravità dei reati commessi e la pericolosità dell’imputato, considerato un killer professionista.