
Occupazione abusiva a Torrevecchia: il blitz alla scuola fantasma di via Taggia
La mattinata di ieri è stata segnata da momenti di forte tensione nel quartiere di Torrevecchia, dove un gruppo di circa cinquanta persone ha tentato di prendere possesso della ex scuola Alberto Sordi. Il plesso di via Taggia, tristemente noto come scuola fantasma per essere rimasto inaccessibile agli studenti ormai dal 2015, è diventato l’obiettivo di famiglie, per la maggior parte di origini straniere, spinte dalla necessità di trovare un tetto. L’azione è stata interrotta dal tempestivo intervento degli agenti del commissariato di zona e della Digos, allertati dalle segnalazioni dei residenti che hanno notato movimenti sospetti all’interno dell’area di cantiere.
La vicenda dell’istituto Alberto Sordi rappresenta un caso emblematico di paralisi burocratica nella gestione del patrimonio pubblico capitolino. La chiusura, avvenuta dieci anni fa, era stata motivata dalla necessità di effettuare interventi di adeguamento sismico che, secondo i cronoprogrammi iniziali, avrebbero dovuto concludersi entro il 2017. Da quel momento, tuttavia, una spirale di intoppi ha congelato la struttura: prima l’inadempienza della ditta incaricata, rimossa nel 2019, poi un devastante incendio che ha compromesso la palestra e il primo piano proprio quando si profilava una possibile riapertura nel 2022.
Nonostante lo stanziamento di oltre quattro milioni di euro destinati alla manutenzione straordinaria e alla riqualificazione energetica, i lavori procedono a rilento. Il piano attuale prevede la sostituzione completa degli impianti, nuove pavimentazioni e controsoffitti, ma il cantiere, ripartito solo due anni fa, appare ancora lontano dal traguardo finale. Questa condizione di abbandono prolungato ha reso l’edificio un bersaglio sensibile, inserendosi in un contesto cittadino dove il fenomeno delle occupazioni a scopo abitativo sembra riprendere vigore in modo preoccupante.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere, sottolineando come l’episodio di via Taggia non sia un fatto isolato ma faccia parte di una tendenza più ampia che coinvolge diversi quadranti della città. Solo lo scorso novembre, una dinamica simile aveva interessato la scuola Case e Campi nel XV Municipio. In una nota congiunta, gli esponenti della Lega Marco Palazzi ed Enrico Cameriere hanno evidenziato la gravità della situazione: «Due scuole occupate nel giro di un mese, a pochi chilometri di distanza, dimostrano che siamo di fronte a un fenomeno che sta diventando sistematico». Il timore è che simili azioni possano pregiudicare ulteriormente i tempi di consegna delle opere pubbliche.
Anche le istituzioni preposte alla gestione del patrimonio e delle politiche abitative hanno espresso ferma condanna, chiedendo che il rispetto della legalità prevalga per non vanificare le risorse investite nella ristrutturazione. In una comunicazione ufficiale, la Commissione scuola e patrimonio ha ribadito che l’occupazione dell’edificio rappresenta un atto che mette a rischio il percorso di recupero, «compromettendo tempi, risorse e obiettivi costruiti con grande fatica e responsabilità istituzionale». Mentre l’assessore Ornella Segnalini monitora l’evolversi della situazione legata al cantiere di competenza del Dipartimento lavori pubblici, resta aperta la ferita di un quartiere che aspetta da un decennio la restituzione di uno spazio fondamentale per la comunità.
M.M.