
Nuovo sciopero dei trasporti lunedì 27 novembre: stop di 24 ore, è la quinta mobilitazione in due mesi

Nuovo, ennesimo sciopero, per Roma il quinto in poco più di due mesi: la nuova proclamazione, di 24 ore, è indetta per lunedì 27 novembre e porta la firma di Usb Lavoro Privato, Orsa e sindacati di base Sgb e Cub. Uno sciopero, anche questa volta, indetto a livello nazionale (da Usb) ma che avrà ripercussioni sul servizio a livello locale, dato che aderiranno anche le segreterie laziali e romane. E infatti subito le aziende del trasporto pubblico, a partire da Atac, mettono in guardia: le corse, lunedì, non saranno garantite dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.
Una nuova convocazione, dopo l’ultima di venerdì 17 novembre, in parte precettata dal ministro ai Trasporti Salvini che – dopo le polemiche coi sindacati – aveva ridotto la mobilitazione a quattro ore, tra le 9 e le 13. Venerdì 17 i disagi si erano fatti sentire: ritardi e linee della metropolitana chiuse, come la C. E del resto problemi si erano registrati pure nei precedenti scioperi del settore trasporti, guardando al calendario molto ravvicinati tra loro: 18 settembre, 9 ottobre (posticipato dopo un’altra precettazione di Salvini), poi 20 ottobre e ancora l’ultimo del 17 novembre. E ora la nuova data di lunedì 27 novembre.
Corse non garantite
Già nella notte tra il 26 e il 27 novembre non sarà garantito il servizio delle linee bus notturne (linee la cui denominazione inizia per “n”). Al contrario, in orario diurno, dunque lunedì 27, saranno effettuate solo le corse da inizio servizio alle 8.29 e dalle 17 alle 19.59. Come sempre, potrebbero non funzionare anche i servizi, a partire da ascensori e scale mobili che necessitano, per essere attivi, del presidio del personale di stazione.
Tra le motivazioni il diritto allo sciopero
Tra le motivazioni dello sciopero, Usb cita «il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti» ma anche «lo stop alle spese militari per la guerra in Ucraina». Invece Cobas, Adl, Sgb e Cub Trasporti tra gli altri punti reclamano «l’aumento salariale di 300 euro e la riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali, a parità di salario e riduzione del periodo di guida e del nastro lavorativo per gli autisti».
Fonte: Corriere di Roma