
Nuova legge sugli sfratti: arriva l’Aes, l’Autorità per l’Esecuzione

Una proposta di legge per rivoluzionare la gestione degli sfratti per morosità e alleggerire il carico dei tribunali civili. È l’obiettivo del disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia, firmato dal senatore Paolo Marcheschi, che punta a creare una procedura amministrativa più rapida e trasparente per il rilascio degli immobili, ispirandosi ai modelli già in vigore in Spagna e Finlandia.
Ogni anno in Italia vengono presentate circa 70mila richieste di sfratto, di cui l’80% dovute a morosità, e il fenomeno colpisce soprattutto le grandi città: Roma guida la classifica con oltre 15mila casi, seguita da Milano e Napoli. Un quadro allarmante che spinge verso una riforma capace di coniugare efficienza e garanzie sociali. «L’obiettivo è ridurre il contenzioso civile e restituire agli enti locali strumenti rapidi per gestire le situazioni di morosità conclamata», si legge nella relazione illustrativa del testo. Il disegno di legge prevede l’istituzione di una nuova Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti (Aes), un ente autonomo posto sotto la vigilanza del ministero della Giustizia, che avrà il compito di emettere i titoli esecutivi di rilascio degli immobili nei casi di morosità accertata, ovvero dopo il mancato pagamento di almeno due canoni mensili consecutivi.
Il proprietario potrà rivolgersi all’Aes allegando prove certe — contratti registrati, estratti conto o comunicazioni formali — e, in assenza di contestazioni fondate, l’Autorità dovrà emettere il titolo di rilascio entro sette giorni. L’esecuzione materiale dello sfratto dovrà avvenire entro 30 giorni, o al massimo 90 in caso di motivi oggettivi.
Gli inquilini avranno comunque diritto a presentare opposizione entro sette giorni dalla notifica e potranno ottenere, in casi di vulnerabilità sociale, un differimento fino a 15 giorni. Il testo non si limita però a tutelare i proprietari. Sono previste sanzioni severe per chi presenti dichiarazioni false o documenti alterati, con multe tra 5mila e 20mila euro, l’esclusione da agevolazioni fiscali e la possibilità di segnalazione alla Procura per i reati di falso, truffa o calunnia.
Per evitare che la riforma colpisca le categorie più deboli, il Ddl introduce anche un Fondo nazionale per l’emergenza abitativa, destinato agli affittuari con Isee inferiore a 12mila euro o a chi si trova in difficoltà per cause straordinarie come licenziamento, malattia o separazione. Quando lo sfratto riguarda famiglie con minori, anziani o disabili, l’Aes sarà obbligata, entro cinque giorni, a notificare il provvedimento ai servizi sociali territoriali, incaricati di attivare misure di tutela e individuare una ricollocazione temporanea.
Il modello guarda chiaramente all’estero: in Spagna, la cosiddetta “procedura express” consente il rilascio rapido dell’immobile in assenza di opposizione, mentre in Finlandia il recupero del possesso avviene con una procedura documentale presso l’autorità di esecuzione. Due esempi che dimostrano come la semplificazione amministrativa possa coesistere con la protezione dei diritti sociali.
Se approvata, la riforma potrebbe segnare una svolta nella gestione degli sfratti in Italia, bilanciando la necessità di tutelare i proprietari onesti con quella di garantire un sostegno reale a chi vive in condizioni di disagio economico.