
Narcos romeno fermato sulla A12 con 28 chili di coca

Un sospetto comportamento alla guida ha portato la Guardia di Finanza a fermare un narcotrafficante romeno sulla A12, nei pressi di Roma. Durante un normale controllo autostradale, i militari hanno notato che l’auto fermata, con targa straniera, era stata riverniciata in modo maldestro, un indizio che ha spinto le forze dell’ordine ad approfondire le verifiche sul veicolo. Il sospetto si è rivelato fondato: nel bagagliaio della macchina sono stati trovati ben 28 chili di cocaina, pronti per essere distribuiti sulle piazze di spaccio della Capitale.
Il fermo è avvenuto in prossimità del casello Roma-Tarquinia, uno dei tanti posti di blocco casuali che la Guardia di Finanza effettua lungo le principali arterie autostradali. La macchina in questione, di provenienza francese, aveva un aspetto sospetto, con una verniciatura di un colore posticcio che ha immediatamente catturato l’attenzione dei finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano. Dopo aver fermato il veicolo, i militari hanno notato che il conducente, un cittadino romeno, mostrava un nervosismo crescente durante il controllo dei documenti.
L’ulteriore indagine sul mezzo ha confermato i timori degli agenti: nascosti nel bagagliaio c’erano 28 chili di cocaina, suddivisi in vari pacchi, pronti per essere distribuiti sul mercato romano. La droga sequestrata, del valore di circa 3 milioni di euro, era destinata a rifornire le piazze di spaccio della Capitale e non solo. Il romeno, già noto alle forze dell’ordine, è stato immediatamente arrestato e portato in caserma per ulteriori accertamenti.
L’arresto del narcotrafficante rientra in un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Roma e Pescara, iniziata a luglio, con l’obiettivo di smantellare una rete criminale che si occupava del traffico di stupefacenti lungo l’asse tra Roma e Pescara. Le indagini precedenti avevano già portato a numerosi arresti e sequestri di droga e armi, consentendo alle forze dell’ordine di monitorare costantemente i movimenti della banda.
Il traffico di stupefacenti, in questo caso, era gestito attraverso un sistema organizzato e tecnologicamente avanzato, con l’utilizzo di Telegram e altri mezzi di comunicazione criptati per piazzare gli ordini e organizzare le consegne della merce. Il sequestro dei 28 chili di cocaina rappresenta un duro colpo per la criminalità organizzata attiva sul territorio laziale, poiché era destinata a rifornire diverse piazze di spaccio a Roma, ma anche in altre città.
L’operazione della Guardia di Finanza prosegue, con l’obiettivo di identificare tutti i membri coinvolti nella rete di narcotraffico e di continuare a colpire le organizzazioni che gestiscono lo spaccio di stupefacenti nelle principali città italiane.