
Monito di papa Leone XIV contro disinformazione e fake news

Un monito lucido e diretto contro la disinformazione e il degrado dell’informazione digitale. Leone XIV, da sempre attento al ruolo dei media, ha lanciato un nuovo appello in difesa del giornalismo libero e responsabile, parlando ai rappresentanti delle principali agenzie di stampa internazionali riunite in Vaticano per la conferenza annuale di Minds International, che include anche l’Ansa.
Il Pontefice ha voluto affrontare di petto la deriva dell’informazione contemporanea, denunciando il dilagare del fenomeno del click-bait, ossia la pratica di attirare i lettori con titoli fuorvianti per generare traffico online e introiti pubblicitari. «Occorre liberare la comunicazione dall’inquinamento cognitivo che la corrompe, dalla concorrenza sleale, dal degrado del cosiddetto click-bait», ha affermato Leone XIV, sottolineando come questo modello stia erodendo la capacità critica dei cittadini e, di riflesso, indebolendo le democrazie.
Per il Papa, l’informazione di qualità resta un pilastro della società: «L’informazione libera è un pilastro che sorregge la costruzione delle nostre società e, per questo, siamo chiamati a difenderla e garantirla». Ma la sua analisi non si è fermata al giornalismo tradizionale. Leone XIV ha voluto estendere il discorso all’intelligenza artificiale e agli algoritmi che selezionano i contenuti in rete: «Chi li governa? Chi li guida e a quali fini?» ha domandato. Il rischio, ha avvertito, è che il controllo della conoscenza finisca «nelle mani di pochi», compromettendo la pluralità dell’informazione.
Come antidoto, il Papa propone un modello di “giornalismo etico”, fondato sulla responsabilità civile e morale di chi informa e di chi riceve la notizia. «Serve un’alleanza tra cittadini e giornalisti all’insegna della responsabilità etica e civile», ha spiegato, auspicando una cooperazione fra professionisti del settore, imprenditori e ingegneri informatici “coraggiosi”, capaci di riportare la trasparenza e la verità al centro del sistema mediatico.
Non è la prima volta che Leone XIV interviene su questi temi: già nei primi mesi del suo pontificato aveva voluto incontrare la stampa internazionale per ribadire il valore della libertà di informazione. E anche ieri ha voluto ricordare la sorte di oltre 500 giornalisti detenuti nel mondo per reati d’opinione, citando Paesi come Russia, Iran, Cina, Turchia, Birmania, Bielorussia, Azerbaigian, Egitto, Arabia Saudita e Siria. «Fare il giornalista non può mai essere considerato un crimine, ma un diritto da proteggere», ha ribadito con forza.
La giornata del Pontefice è stata segnata anche dalla pubblicazione della sua prima Esortazione Apostolica, “Dilexit te – Ti ho amato”, nella quale ha ripreso e ampliato il lavoro di papa Francesco sul tema della povertà e della giustizia sociale. Il testo cita più di trenta volte il predecessore e riafferma il principio della funzione sociale della proprietà, condannando un sistema economico «che uccide» e un divario «ormai insopportabile» tra ricchi e poveri. «Chi dice di amare Dio e non ha compassione per i bisognosi mente», scrive Leone XIV, rilanciando l’ideale di «una Chiesa povera per i poveri».
Nel segno di una continuità spirituale e morale con Francesco, Leone XIV si conferma così come un Pontefice che intende custodire la sua eredità, ma anche attualizzarla, affrontando le sfide del nostro tempo: la verità nell’era digitale e la giustizia nell’economia globale.