
Metro C, tagli da 50 milioni nella manovra: è scontro col Governo
La metro C di Roma torna al centro dello scontro politico. Nella bozza della legge di bilancio il Ministero dell’Economia ha inserito un taglio da 50 milioni di euro sul finanziamento della tratta T2, da piazza Venezia a Farnesina, dove poche settimane fa sono iniziati i saggi archeologici preliminari. Una decisione che ha subito fatto scattare le polemiche.
L’assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, ha lanciato l’allarme: «Questi tagli alla metro C impedirebbero di stipulare la convenzione con la stazione appaltante Roma Metropolitane per il 2026. Vorrebbe dire colpire la Capitale». Patanè ha espresso anche preoccupazione per la riduzione dei fondi destinati all’acquisto di nuovo materiale rotabile, circa 2,5 milioni di euro, già vincolati da contratti in corso.
Il nodo tecnico è chiaro: senza i 50 milioni in bilancio, il commissario straordinario della metro C non potrebbe firmare i contratti per la tratta T1, quella che collegherà piazzale Clodio a Farnesina. Ma è proprio a Farnesina che dovrà essere calata la talpa meccanica per lo scavo delle gallerie. Senza quel cantiere, bisognerebbe far partire i lavori da piazzale Clodio, un’area densamente abitata e sede dei tribunali, rendendo di fatto impossibile l’avvio dell’opera.
Il copione, osservano dal Campidoglio, è identico a quello dello scorso anno, quando un taglio analogo aveva bloccato temporaneamente la tratta T1 prima di essere riassorbito nel testo finale della manovra. La metro C, una volta completata, attraverserà la città da sud-est a nord-ovest per circa 26 chilometri e conterà 29 stazioni, tra cui Chiesa Nuova, Castel Sant’Angelo, Ottaviano, Clodio/Mazzini e Farnesina.
Dal Campidoglio il tono è di allarme ma anche di prudenza: «Sono tagli lineari iniziali, siamo certi che prevarrà il buon senso e che verranno ritirati durante l’iter parlamentare», fanno sapere fonti capitoline. Ma la polemica politica è già esplosa.
Da Fratelli d’Italia, Giovanni Quarzo, Stefano Erbaggi e Federico Rocca replicano all’assessore Patanè: «Si parla di crisi per un taglio di appena 50 milioni, quando Roma grazie al Governo Meloni ha ricevuto miliardi di euro tra Pnrr, Giubileo e fondi straordinari. È curioso che si pianga per 50 milioni quando in Campidoglio si sono destinati 460 milioni alle piste ciclabili».
Le opposizioni, dal Movimento 5 Stelle al Pd fino a Italia Viva, accusano invece l’esecutivo di infliggere un colpo alla Capitale. Si parla di «colpo basso», «danno allo sviluppo di Roma» e «giù le mani dalla metro C». Sullo sfondo resta l’auspicio che, come accaduto nel 2023, i fondi vengano ripristinati in Parlamento e l’opera possa proseguire senza nuovi rallentamenti.