
Meloni: “L’Italia farà la sua parte per la pace a Gaza”

È l’unica donna tra i grandi della Terra, e la sua presenza, nella foto di gruppo scattata a Sharm el-Sheikh sotto la grande scritta “Peace 2025”, è destinata a restare nella memoria. Giorgia Meloni rappresenta l’Italia al vertice internazionale per la stabilizzazione e la ricostruzione della Striscia di Gaza, riunendo leader di Europa, Medio Oriente e Stati Uniti. Con lei, tra gli europei, Emmanuel Macron, Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Nel vertice ristretto, in attesa dell’arrivo di Donald Trump, Meloni si trova in prima fila accanto ai protagonisti del nuovo processo di pace. Il tycoon, in vena di entusiasmo per il successo diplomatico ottenuto, non nasconde la simpatia per la premier italiana: «Chi è questa donna? Beautiful woman», scherza, indicandola ai presenti, per poi aggiungere: «È molto rispettata in Italia e sta facendo un ottimo lavoro».
La premier risponde con diplomazia, lodando l’impegno di Trump nell’aver “messo a tacere le armi” e sottolineando la speranza che lo stesso risultato possa replicarsi a Kiev, mentre il presidente Zelensky continua a chiedere nuovi sistemi di difesa, inclusi i missili Tomahawk.
L’aereo di Stato con a bordo Meloni atterra ad Assiut intorno alle 11:35, in una giornata segnata da temperature elevate e alta umidità. Dal volo, la premier segue in diretta le operazioni di liberazione degli ostaggi e il rilascio dei detenuti palestinesi, commentando sui social: «L’Italia continuerà a sostenere questo percorso, nella consapevolezza che la pace si costruisce con i fatti, non con le parole».
Nel pomeriggio Meloni incontra il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e scambia battute con Recep Tayyip Erdoğan, che le dice affettuosamente: «Stai molto bene! Ma devi smettere di fumare». La premier sorride, mentre Macron interviene ironizzando: «È impossibile».
Tra un momento informale e l’altro, Meloni lavora alla definizione del ruolo dell’Italia nel processo di pace, ribadendo: «L’Italia c’è e sono fiera che ci sia. È pronta a fare la sua parte su tutti gli aspetti».
La presidente del Consiglio spiega che il governo sta già elaborando un documento operativo da condividere con i partner internazionali, contenente le iniziative concrete che l’Italia intende mettere in campo. Tra queste, il programma Food for Gaza, il supporto della Cooperazione allo sviluppo, le evacuazioni sanitarie e la possibilità di inviare strutture mediche mobili gestite da Protezione Civile, Croce Rossa e forze armate italiane.
Sul fronte della sicurezza, Meloni ricorda che i carabinieri italiani formano da anni la polizia palestinese a Gerico e partecipano alla missione europea a Rafah. L’Italia, afferma, è pronta a rafforzare la propria presenza fino a contribuire a una forza internazionale di stabilizzazione, qualora l’ONU ne facesse richiesta: «Per una volta sono certa che si potrebbe anche votare all’unanimità».
Infine, la premier guarda al futuro: a novembre parteciperà al summit del Cairo sulla ricostruzione di Gaza, dove Roma intende giocare un ruolo di primo piano anche attraverso partnership pubblico-private. E lancia un appello alla prudenza: «Bisogna evitare tutto ciò che può alimentare tensioni o essere un alibi. In questa fase serve lucidità».