
L’universo di Botero illumina Palazzo Bonaparte: 120 opere in mostra

Ha aperto i battenti ieri, martedì 17 settembre, e resterà aperta al pubblico fino al 19 gennaio, la straordinaria esposizione dedicata a Fernando Botero nelle sale di Palazzo Bonaparte. Si tratta della prima e più grande mostra mai realizzata in Italia, con ben 120 opere che esplorano il genio e l’universo creativo di Botero, l’artista colombiano scomparso un anno fa all’età di 91 anni e noto per il suo inconfondibile stile caratterizzato da figure voluminose e da un’ironia sottile che nasconde profonde riflessioni sull’umanità.
Prodotta da Arthemisia e dalla Fernando Botero Foundation, la mostra è stata curata da Lina Botero, figlia dell’artista, in collaborazione con Cristina Carrillo de Albornoz. L’obiettivo è di raccontare la carriera e l’evoluzione artistica del pittore colombiano, soffermandosi su come abbia sviluppato il suo linguaggio unico e distintivo.
Botero ha sempre amato definirsi “scultore”, anche quando dipingeva, creando forme che, dal 1975, sono diventate simbolo della sua poetica. Le sue figure dalle proporzioni esagerate raccontano non solo una visione personale della bellezza, ma offrono anche una riflessione ironica e critica sulla società e sulla cultura contemporanea. Le opere esposte spaziano dai rimandi all’arte classica, come “Le Meninas” di Velázquez o la “Fornarina” di Raffaello, a scene quotidiane che raccontano la vita latinoamericana, le sue contraddizioni e la sua ricchezza.
Il percorso espositivo include dipinti, sculture e disegni, che abbracciano i diversi temi cari all’artista: dalle visioni circensi ai rimandi alla cultura popolare sudamericana, fino alla rappresentazione di episodi biblici e mitologici. Tra le opere più iconiche in mostra ci sono “The Street” (2000), “The Vatican Bathroom” (2006) e “The Bathroom” (1989), che mostrano la capacità di Botero di mescolare leggerezza e profondità, riuscendo a far riflettere lo spettatore attraverso immagini che, all’apparenza, possono sembrare semplici ma che racchiudono significati complessi.
Nell’itinerario della mostra, non mancano omaggi a grandi maestri del passato, come Mantegna, Raffaello e Rubens, che hanno profondamente influenzato Botero nel suo processo creativo. Le sue figure sono monumentali, eterne e sembrano fluttuare in uno spazio senza tempo, richiamando i grandi maestri del Rinascimento, ma allo stesso tempo dialogando con la realtà contemporanea.
L’esposizione rappresenta un’occasione imperdibile per avvicinarsi all’universo di Botero, un mondo colorato e ironico, ma intriso di significati profondi. È una celebrazione di un artista che ha saputo trasformare la sua visione della realtà in una forma d’arte unica, capace di parlare a tutti con un linguaggio universale.