
Lotteria Italia, boom di biglietti venduti e 1,3 milioni di euro di premi non riscossi

Con 8,6 milioni di biglietti venduti e ben 280 premi distribuiti, l’ultima edizione della Lotteria Italia si conferma un appuntamento irrinunciabile per milioni di italiani. Un successo numerico e mediatico che culmina ogni anno il 6 gennaio con l’estrazione dei premi milionari. Ma dietro le luci della ribalta si nasconde una dinamica curiosa e costante: quella dei vincitori smemorati, che finiscono per regalare milioni di euro allo Stato. «Nell’edizione appena conclusa, i premi non riscossi hanno raggiunto quota 1.230.900 euro, a cui si aggiungono altri 130mila euro relativi a vincite giornaliere», si legge su Il Sole 24 Ore.
Il fenomeno non è affatto raro. Anzi, si ripete con impressionante regolarità. Dal 2002 a oggi, secondo i dati ufficiali, i premi della Lotteria Italia non reclamati ammontano a oltre 32 milioni di euro, a testimonianza di una diffusa disattenzione da parte dei giocatori. Il caso più emblematico resta quello del 2008, quando addirittura il primo premio da 5 milioni di euro non fu mai riscosso. All’epoca, l’Erario decise di rimettere in palio la somma nell’edizione successiva, ma l’episodio rimane una pietra miliare della “dimenticanza milionaria”. «Nel 2015-2016 furono dimenticati 2,9 milioni, nel 2012 quasi 3 milioni e nel 2014 altri 1,7 milioni», raccontano le cronache ufficiali.
Se tutti i premi di prima categoria dell’ultima edizione sono stati regolarmente incassati dai fortunati vincitori, la vera falla si apre nei premi di fascia bassa e nei gratta e vinci giornalieri, spesso trascurati o addirittura ignorati dai possessori. In questi casi, il regolamento parla chiaro: trascorsi 180 giorni dall’estrazione — ovvero, entro l’8 luglio — le somme non reclamate diventano automaticamente proprietà dello Stato, senza possibilità di rivendicazione. «Ogni estate, in silenzio, è la Ragioneria dello Stato a incassare i frutti della sbadataggine collettiva», osservano fonti vicine all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Quello che si è ormai trasformato in un fenomeno tutto italiano ha un risvolto singolare: la fortuna premia chi sa riconoscerla, ma se viene ignorata o dimenticata, a vincere è sempre lo stesso soggetto: lo Stato. Così, tra un biglietto smarrito, un numero mai controllato o una scadenza superata, la Lotteria Italia diventa una forma involontaria di contribuzione fiscale, in cui la distrazione si trasforma in introito pubblico. E se da un lato l’Epifania porta nuovi milionari alla ribalta tra flash e applausi, è in piena estate che il Tesoro festeggia in silenzio, con cifre che, sommate negli anni, fanno la felicità dell’Erario.