
L’ora della Sede Vacante: il percorso di elezione del nuovo Papa

La fine di un papato comporta una serie di procedure stabilite, dalla dichiarazione ufficiale di morte alla preparazione per il conclave, che culmina con l’annuncio pubblico dell’elezione del nuovo Papa. Un processo regolato da regole tradizionali e precise, che hanno plasmato la storia della Chiesa Cattolica.
In attesa della decisione finale, i poteri amministrativi vengono trasferiti al collegio dei cardinali, che avrà l’incarico di supervisionare gli affari temporali del Vaticano. Questi primi giorni di Sede Vacante sono dedicati al lutto, ma anche alla gestione pratica: i sigilli papali vengono apposti e tutti i documenti importanti vengono messi sotto sigillo per evitare furti o manomissioni.
Dopo la morte del Papa, un periodo di nove giorni di lutto precede il conclave. I cardinali di tutto il mondo sono chiamati a riunirsi, senza telefoni, internet o altre distrazioni, per prepararsi all’elezione. Un’importante messa viene celebrata nella Basilica di San Pietro, e il conclave inizia con il giuramento di segretezza. Ogni votazione, che può avvenire fino a quattro volte al giorno, è segreta e porta alla decisione finale.
Affinché un cardinale possa essere scelto come Papa, è necessario ottenere due terzi dei voti. In caso contrario, le schede vengono bruciate, producendo la fumata nera che segnala l’assenza di un Papa eletto. La fumata bianca, invece, indica che il nuovo Papa è stato trovato e, prima di accettare l’incarico, gli viene chiesto se è disposto a servire.
Dopo la fumata bianca, il cardinale protodiacono si affaccia alla balconata di San Pietro e annuncia al mondo il nome del nuovo Papa con il celebre “Habemus Papam”. A quel punto, il nuovo Papa si presenta alla folla con il nome scelto e impartisce la benedizione Urbi et Orbi, concludendo un cerchio che segna l’inizio di un nuovo papato.