
L’ex-scuola alla Magliana è invasa dai latinos scacciati da Cinecittà

L’ex scuola media “8 marzo” alla Magliana è diventata una vera e propria polveriera sociale. Da giorni, le urla, la musica a volume altissimo, le risse violente e i rumori di lavori notturni, come l’uso di frullini per tagliare il cemento, sono diventati un incubo per i residenti. “Gli occupanti hanno ripreso a ricavare altri locali da affittare ai nuovi arrivati”, racconta una delle abitanti della zona, preoccupata dalla situazione che sembra sfuggire al controllo. La vecchia scuola, destinata in passato a diventare la sede del commissariato di zona, è diventata nel tempo il rifugio di centinaia di occupanti abusivi, molti dei quali latinos che arrivano da recenti sgomberi in altre zone di Roma.
L’occupazione della scuola non è un fenomeno isolato. Secondo le voci che circolano nel quartiere, molti dei transfughi dello sgombero delle soffitte delle ex case dei ragionieri di Cinecittà si sono rifugiati proprio alla Magliana, creando un legame invisibile tra le due realtà. Durante il blitz delle forze dell’ordine, che ha coinvolto carabinieri e polizia, sono stati trovati droga e refurtiva, il che fa presupporre che le attività criminali, come le truffe e i borseggi, siano all’ordine del giorno. Gli occupanti, per lo più di origini peruviane, hanno ormai preso il controllo di gran parte dell’edificio, che dal 2001 è stato devastato: muri abbattuti, solai instabili e modifiche strutturali che rendono l’edificio inagibile. Nonostante ciò, almeno 400 persone continuano a vivere in queste condizioni.
La situazione è ulteriormente complicata da una maxi-discarica che sorge ai piedi dell’ex scuola. Lì si trovano immondizia, elettrodomestici rotti, mobili e addirittura bombole del gas, creando un vero e proprio rischio per la sicurezza. I residenti della zona vivono costantemente nel timore che una scintilla possa far scoppiare un incendio, con le rifiuti che potrebbero finire nel Tevere o essere smaltiti illegalmente. La copertura verde sulla cancello dell’edificio impedisce a chiunque di vedere ciò che sta accadendo dentro, ma basta salire sulle palazzine vicine per osservare una situazione che sfiora l’emergenza sociale.
“Viviamo come prigionieri in casa”, raccontano alcuni abitanti, descrivendo come gli occupanti abusivi, spesso con l’aiuto di fabbri e muratori, sfondano porte per entrare negli appartamenti vuoti degli edifici circostanti. La criminalità organizzata sembra non avere freni in questo angolo di Roma, dove le forze dell’ordine si trovano a dover combattere contro una rete di occupazioni abusive e traffici illeciti che non fanno che aggravare la situazione di degrado e paura. La Magliana sta vivendo una vera e propria emergenza sociale.