
L’Esquilino celebra 150 anni: un rione tra accoglienza e problemi di sicurezza e decoro

Il rione Esquilino compie 150 anni, e la sua storia riflette le complessità della Roma moderna. Fondato nel 1874, è oggi un luogo di profonda integrazione culturale e sociale, ma anche un simbolo delle sfide che la Capitale affronta per conciliare accoglienza e decoro. Durante le celebrazioni dell’anniversario, il sindaco Roberto Gualtieri ha sottolineato come il rione rappresenti un punto di equilibrio tra diverse identità culturali, storiche e sociali. Tuttavia, il primo cittadino ha ammesso che ci sono ancora molte difficoltà da affrontare, in particolare per quanto riguarda la sicurezza e il decoro urbano.
La cerimonia, svoltasi sabato 7 settembre presso l’Aula consiliare del Municipio I, ha visto la partecipazione di numerose autorità locali, tra cui Lorenza Bonaccorsi, presidente del Municipio, e Maria Angelotti, consigliera e responsabile della Commissione Politiche Sociali. Sono state premiate le associazioni che operano nel rione, riconosciute per il loro impegno nelle attività sociali e culturali. Gualtieri ha elogiato il lavoro svolto da queste organizzazioni, definendole fondamentali per mantenere vivo il tessuto sociale dell’Esquilino.
Tra le problematiche maggiormente discusse vi è la questione della sicurezza, un tema che preoccupa particolarmente i residenti del rione. Il sindaco ha confermato l’intenzione di potenziare i controlli e migliorare la vivibilità della zona, soprattutto attraverso il recupero di spazi pubblici e la chiusura di aree problematiche, come quella di piazza Pepe, dove tende di senzatetto e accampamenti sono diventati un simbolo del degrado. La cancellata di sbarre installata in via Prenestina, destinata a limitare l’accesso a queste aree, rappresenta uno dei primi interventi volti a ristabilire l’ordine.
Un progetto che ha suscitato grande interesse è quello del Pretoriano, che prevede il recupero e la recinzione dei giardini di piazza Vittorio e quelli di via Dogliani. Questi spazi, ora spesso teatro di degrado, potrebbero diventare luoghi sicuri e inclusivi per i residenti e i turisti. Tuttavia, permangono delle sfide, soprattutto per quanto riguarda l’equilibrio tra accoglienza e ordine pubblico.
L’attenzione verso il rione Esquilino è destinata a crescere nei prossimi mesi, poiché rappresenta uno dei fulcri della vita romana, tanto per la sua storia quanto per il suo presente multiculturale. Gualtieri ha ribadito che ci sono ancora molti passi da fare per garantire che l’Esquilino diventi un quartiere più sicuro, vivibile e decoroso per tutti i suoi abitanti, ma l’impegno delle istituzioni e delle associazioni locali continua a rappresentare un punto di forza nel cammino verso questo obiettivo.
In definitiva, i 150 anni dell’Esquilino sono un’occasione per riflettere sulla sua evoluzione e sulle sfide future. Un rione che, pur affrontando numerose criticità, continua a essere un simbolo della Roma che cambia, accogliendo diverse culture e storie, e cercando al contempo di mantenere la sua identità storica e sociale.