
Lazio, vertice di mercato: Sarri chiede almeno 3 rinforzi a gennaio
Nessun rinvio e nessun passo indietro: Claudio Lotito si è presentato per il secondo giorno consecutivo a Formello, rispettando la tabella di marcia e incontrando Maurizio Sarri per un confronto atteso da settimane. Due giorni dopo aver chiuso la fotografia del bilancio al 30 settembre, il presidente della Lazio ha ribadito una posizione chiara: «Chiunque si trovi nella nostra situazione può vendere e comprare allo stesso prezzo». Una frase che conferma quanto già trapelato dallo scorso ottobre: l’unica strada possibile è un mercato “a saldo zero”, con entrate vincolate alle uscite.
Lotito aggiunge però un’apertura: «Qualora ci fosse necessità di fare interventi sul mercato, li faremo». Un modo diplomatico per dire che, se non ci saranno cessioni, difficilmente si potrà intervenire. La Lazio è stata l’unica squadra della Serie A impossibilitata a rinforzarsi in estate, lasciando Sarri con una rosa lontana dalle sue esigenze, come lui stesso ha ribadito in più occasioni. «Fino a giugno accetterò tutto, ho fatto una promessa ai miei giocatori e al popolo laziale», aveva detto dopo la sfida con l’Inter, invitando la società a esporsi sulla situazione.
Il faccia a faccia di ieri, con il ds Fabiani al fianco, è stato il primo vero vertice sul futuro. Il verdetto della nuova Commissione sui conti, presieduta da Massimiliano Atelli, arriverà soltanto a metà dicembre. Fino ad allora, il mercato resta teorico. Sarri ha comunque ribadito le sue priorità: un terzino, una mezzala e un esterno offensivo. La corsia sinistra continua a richiamare il nome di Insigne, indicato dall’agente Andrea D’Amico come possibile rinforzo: «Ci siamo quasi, ma non do anticipazioni. Per le sue caratteristiche piace alla Lazio».
In difesa piace Martín, in scadenza con il Genoa, mentre dalla Spagna torna il profilo di Kike Salas. Per il centrocampo l’obiettivo era Ilic, ma gli esami al ginocchio dopo l’infortunio con la Serbia potrebbero cambiare scenari. Suggestivo, ma impraticabile, il nome di Kobbie Mainoo del Manchester United, impossibile da raggiungere in caso di asta internazionale.
La sessione potrebbe aprirsi con alcune cessioni. Per Sarri sono sacrificabili Noslin, Belahyane e Dele-Bashiru (su cui però Fabiani vuole insistere). In uscita anche Nuno Tavares, dal rendimento altalenante, mentre Mandas — valutato circa 10 milioni — potrebbe partire per fare cassa. Sul fronte dei pezzi pregiati, la società ascolterà offerte non inferiori a 25 milioni per Guendouzi, Isaksen o Castellanos. Senza il blocco estivo, Sarri avrebbe spinto per sostituire quest’ultimo con Oyarzabal, valutando anche Raspadori, Pio Esposito e Daghim.
Il nodo più delicato resta però quello dei rinnovi. Con un mercato a saldo zero, tutto si blocca almeno fino a giugno: Provedel, Gila, Romagnoli e Cancellieri restano in stand-by, con il rischio concreto di perdere soprattutto il centrale spagnolo, seguito da Inter e club di Premier League. In scadenza ci sono anche Marusic, Basic e Vecino, rendendo necessaria una seconda riunione già nelle prossime settimane.
La sensazione è che il confronto di ieri sia stato solo il primo passo di un percorso obbligato: per programmare davvero, servirà attendere il responso sui conti e capire quanto la Lazio potrà muoversi tra gennaio e giugno.