
Ladro di telefonini in fuga sulla bici elettrica arrestato grazie al Gps
La sua fuga è durata pochi minuti, appena il tempo di pedalare lungo via Prenestina dopo aver rubato due cellulari alla stazione della metropolitana. A tradire il ladro, un 35enne di origini algerine con numerosi precedenti, è stato infatti il segnale Gps dei dispositivi sottratti, che ha guidato gli agenti delle Volanti fino al punto esatto in cui si trovava. L’uomo è stato arrestato lunedì pomeriggio e trasferito nel carcere di Rebibbia.
Tutto è iniziato a piazza Malatesta, dove due ragazzi hanno chiesto aiuto spiegando agli agenti di essere stati appena derubati. Avevano notato un uomo aggirarsi in modo sospetto in metro e poco dopo si erano accorti della sparizione dei loro cellulari, sfilati dalle tasche in un attimo di distrazione. «Ci siamo voltati e non c’erano più», hanno raccontato agli investigatori, fornendo anche una descrizione precisa del sospetto e un dettaglio decisivo: «Lo abbiamo visto andare via su una bici elettrica».
Da lì è partita la procedura di tracciamento tramite Gps, mentre le pattuglie convergevano lungo le arterie principali del quartiere. La conferma è arrivata in pochi istanti proprio grazie al segnale dei telefoni, che indicava lo spostamento rapido del ladro su due ruote. Gli agenti lo hanno intercettato mentre percorreva via Prenestina, riconoscendolo grazie ai dettagli forniti dalle vittime. Bloccato e perquisito, è stato trovato in possesso della refurtiva e di un coltello, subito sequestrato.
Il 35enne è risultato avere alle spalle numerosi precedenti per furto e rapina. Per lui sono scattate le manette e il trasferimento immediato in carcere, mentre i cellulari sono stati restituiti ai legittimi proprietari.
Non si tratta di un episodio isolato nel quadrante del Prenestino, dove negli ultimi mesi i tentativi di fuga su bici elettriche dopo furti e rapine sono diventati un copione ricorrente. L’11 novembre, sempre le Volanti erano intervenute dopo due rapine a farmacie avvenute a breve distanza l’una dall’altra: in quel caso, il rapinatore, armato di pistola, era scappato a bordo di una bici a noleggio. Le indagini sono ancora in corso: attraverso le telecamere e il Gps del mezzo si sta cercando di ricostruire con precisione la sua identità, ma per ora il bandito è riuscito a far perdere le proprie tracce.
La vicenda conferma però l’efficacia delle tecnologie di tracciamento e la rapidità degli interventi. Una combinazione che, almeno questa volta, ha reso impossibile la fuga.