
La spartizione delle aree di parcheggio all’Olimpico tra i vari clan

Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi allo Stadio Olimpico di Roma non è solo una questione di piccoli illeciti quotidiani, ma nasconde un’organizzazione ben strutturata, legata a doppio filo con il mondo criminale della Capitale. Le aree intorno allo stadio, soprattutto in occasione di grandi eventi sportivi o concerti, sono suddivise tra diverse comunità che gestiscono i parcheggi illegali come un vero e proprio business.
Da tempo si sa che il controllo delle zone è spartito tra gruppi etnici: i parcheggiatori abusivi di origine bengalese ed egiziana controllano le aree a nord, mentre i nomadi dominano il sud, dando vita a un’alleanza tacita che permette loro di operare senza ostacoli. Questo modello di spartizione è il risultato di una complessa rete di accordi tra i gruppi che si sono ormai insediati stabilmente nella gestione di questo traffico illegale. Ogni clan ha la sua zona d’influenza, che difende con determinazione per garantire un guadagno continuo e senza regole.
Il giro d’affari è notevole, alimentato dall’afflusso di migliaia di tifosi e spettatori disposti a pagare per evitare problemi o ritorsioni sui propri veicoli. Il costo medio di una sosta abusiva può variare da 5 a 10 euro a seconda dell’evento, garantendo entrate consistenti a ogni partita o concerto. Gli automobilisti, preoccupati per la sicurezza dei loro mezzi, preferiscono spesso pagare senza discutere, alimentando questo business sommerso.
Le indagini condotte dalle forze dell’ordine negli ultimi anni hanno messo in luce il legame tra i parcheggiatori abusivi e la criminalità organizzata. Non si tratta di episodi isolati o di singoli individui, ma di vere e proprie bande che gestiscono il territorio con regole ben precise, riuscendo a sfuggire ai controlli o a riprendere le attività dopo brevi interruzioni dovute ad arresti o sequestri.
Nonostante i ripetuti interventi, il fenomeno sembra essere fuori controllo. Le operazioni di polizia, come quelle recenti che hanno portato all’arresto di un 38enne per resistenza a pubblico ufficiale, sono spesso solo temporanee. L’uomo, infatti, è stato nuovamente sorpreso a svolgere la stessa attività di parcheggiatore abusivo, segno della difficoltà nel fermare definitivamente questi traffici.
I parcheggiatori abusivi intorno allo Stadio Olimpico non sono solo una minaccia per l’ordine pubblico, ma rappresentano un esempio di come la criminalità organizzata riesca a infiltrarsi in ogni settore della vita quotidiana, anche nei contesti apparentemente più innocui. Il rischio è che, senza una strategia di contrasto più incisiva, questo business illegale continui a prosperare, aggravando ulteriormente la percezione di insicurezza nella Capitale.