
La Corte Europea assolve chi favorisce l’immigrazione di minori

Una storica sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea potrebbe riscrivere profondamente le norme europee e italiane in materia di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Secondo la Corte, chi introduce minori in un Paese UE per proteggerli da situazioni di pericolo non può essere accusato penalmente. Una decisione che nasce da un caso italiano, precisamente dal Tribunale di Bologna, e che promette di avere effetti di vasta portata su tutto il continente.
Tutto parte nel 2023 con la vicenda di una donna congolese, entrata in Italia nel 2019 con due minori, la figlia e la nipote, utilizzando documenti falsi. La donna aveva spiegato di essere fuggita da gravi minacce da parte dell’ex compagno e di aver agito per tutelare l’integrità fisica e psicologica delle bambine. Accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la sua difesa si è affidata alla giudice Valeria Bolici, che ha sollevato il dubbio di incompatibilità tra la direttiva UE del 2022 e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, chiedendo l’interpretazione alla Corte di Lussemburgo.
Il presidente della Corte UE, Koen Lenaerts, ha illustrato la decisione con un videomessaggio in italiano. «Quando un cittadino di un Paese terzo entra irregolarmente nell’Ue accompagnato da un minore affidato alla sua tutela, il suo comportamento non può essere considerato favoreggiamento dell’immigrazione illegale», ha dichiarato. La sentenza si fonda sul principio che «il genitore assume un obbligo personale di protezione verso il minore, in linea con i diritti fondamentali e con il rispetto della vita familiare». Un passaggio chiave è anche la distinzione tra ingresso irregolare e richiesta d’asilo: finché non vi è una decisione definitiva sulla domanda, il richiedente non può essere considerato in posizione illegale né penalmente perseguito.
L’avvocato Francesca Cancellaro, che ha difeso la donna congolese, parla di un punto di svolta: «È una pronuncia che mette in discussione l’intero impianto normativo europeo e italiano sul favoreggiamento dell’immigrazione irregolare». Secondo Cancellaro, questa decisione rappresenta «un grimaldello da usare per tutelare i diritti fondamentali», aprendo la strada a un cambiamento di prospettiva, soprattutto nei casi che riguardano la protezione dei minori. Solo in Italia, secondo i dati forniti da Arci Porco Rosso, nel 2024 sono stati arrestati 106 migranti con l’accusa di favoreggiamento: ora, molti di questi casi potrebbero essere riesaminati alla luce della nuova interpretazione. Per Bologna, da dove tutto è partito, si tratta di «un segnale di coraggio giuridico e un esempio per tutta l’Europa», ha concluso il legale.
La sentenza però si presta a tutta una serie di interpretazioni, che potrebbero risolversi in un allargamento delle maglie per l’immigrazione clandestina. I timori sono rappresentati dal fatto che, non essendoci documenti di alcun tipo, qualsiasi migrante adulto possa presentarsi come affidatario di minori, magari di presunti tali, presentandosi come sedicente familiare e aggirando così le regole.