
Influenza 2025, casi in crescita ma vaccinazioni in aumento
		L’Italia si prepara ad affrontare una stagione influenzale intensa, ma con un dato incoraggiante: le vaccinazioni sono in aumento rispetto allo scorso anno, soprattutto tra gli anziani. «La campagna sta andando bene, abbiamo registrato un incremento tra il 10 e il 15%», spiega al Messaggero Enrico Di Rosa, direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Roma 1 e presidente nazionale della Società Italiana d’Igiene (SItI). «Ci aspettiamo che il picco influenzale arrivi come negli anni precedenti, attorno alla fine dell’anno».
Il dato trova conferma anche da altre regioni: in Liguria, il professor Matteo Bassetti segnala un aumento del 50% delle vaccinazioni. Una crescita trainata dal timore per quanto avvenuto in Australia, dove il virus ha provocato numerosi ricoveri, e dal forte impatto anticipato registrato in Giappone. Nel Lazio e in Lombardia sono già emersi i primi casi, e l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso il primo bollettino del sistema di sorveglianza RespiVirNet, che rileva 427 mila casi di infezioni respiratorie acute (Ari), pari a 7,36 ogni 1.000 assistiti.
I bambini da 0 a 4 anni risultano i più colpiti, con un’incidenza di 18 casi ogni 1.000. Tuttavia, gli esperti precisano che non tutti i pazienti sono affetti da influenza: molti casi riguardano Rhinovirus, SARS-CoV-2 o virus parainfluenzali. «Nel flusso ospedaliero – spiegano dall’ISS – i tassi di positività più elevati si osservano per i Rhinovirus e, in misura minore, per il SARS-CoV-2, soprattutto tra gli over 65».
Sul fronte virologico, i test finora mostrano una presenza simile di virus A(H1N1) e A(H3N2), mentre non è ancora emerso il ceppo di tipo B (Victoria) che aveva circolato in Australia. «È presto per trarre conclusioni – avverte l’epidemiologo Gianni Rezza –. La circolazione è ancora sporadica, ma non possiamo escludere che il sottotipo più aggressivo arrivi anche da noi. Lo scenario resta comunque in linea con le previsioni: il picco dovrebbe manifestarsi a fine anno, senza anticipi come in Giappone».
Il consiglio degli esperti è unanime: è il momento di vaccinarsi, in particolare per over 60 e soggetti fragili. «Dai dati australiani emerge un’influenza molto aggressiva, quindi è giusto fare attenzione», aggiunge Matteo Bassetti, ricordando che la prevenzione resta la prima difesa.
I sintomi, riferiscono i medici di base, restano quelli classici: febbre, mal di gola, raffreddore, dolori muscolari e articolari, tosse e congiuntivite. Secondo l’Aifa, sono undici i vaccini autorizzati per la stagione 2025, aggiornati in base ai ceppi virali più recenti indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
«Nel Lazio stiamo utilizzando quattro vaccini – spiega Di Rosa –. Tra questi, ottimi risultati si stanno riscontrando con quello nasale riservato ai bambini sopra i due anni, che è facile da somministrare e molto efficace».
Le infezioni respiratorie sono dunque in aumento, ma gli esperti invitano alla calma: «Siamo in linea con lo scorso anno – osserva il virologo Fabrizio Pregliasco – e questo conferma che ci aspetta una stagione influenzale intensa, ma prevedibile».