
Incidente sul lavoro a Fiano Romano: operaio precipita da 9 metri, è grave

Un nuovo drammatico incidente sul lavoro scuote la zona industriale di Fiano Romano, alle porte della Capitale. Un operaio 36enne romano, dipendente di una ditta di costruzioni, è precipitato da un’altezza di circa 9 metri mentre svolgeva lavori di manutenzione su un tetto in via del Lavoro. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri, giovedì 19 giugno. L’uomo è stato trasportato in codice rosso al Policlinico Gemelli, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza e si trova ora ricoverato in prognosi riservata.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri della stazione di Fiano Romano e i tecnici dello Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) dell’Asl Roma 4, con l’obiettivo di accertare se fossero state adottate tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa vigente. Informata la Procura di Rieti, che ha aperto un fascicolo per far luce sulle responsabilità e sulla dinamica dell’accaduto.
Non è il primo episodio grave in quella stessa area produttiva. Lo scorso maggio, nella medesima zona industriale, Amhed Memhed, autotrasportatore 59enne di origine bulgara, aveva perso la vita in un incidente avvenuto durante lo scarico merci da un tir. L’uomo, che lavorava per conto di una ditta salernitana, fu schiacciato da una pedana ed è deceduto nonostante l’immediato intervento dei soccorsi. Anche in quel caso, le indagini si concentrarono sulla verifica delle condizioni di sicurezza, oggi ancora più urgenti.
Questi due episodi, avvenuti a pochi mesi di distanza e nello stesso comparto logistico-produttivo, evidenziano una criticità strutturale nella gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro a Fiano Romano. Il ripetersi di incidenti gravi impone una riflessione sistemica su controlli, formazione e prevenzione.
Il caso di Fiano Romano si inserisce in un contesto nazionale preoccupante: le cadute dall’alto rappresentano una delle prime cause di infortunio e decesso nei cantieri edili italiani. I dati confermano una tendenza allarmante che richiede non solo maggiori ispezioni, ma anche interventi strutturali e normativi.
La speranza, come sottolineano molti osservatori, è che questi drammi possano servire da monito per rafforzare i sistemi di prevenzione, trasformando ogni cantiere in un luogo realmente sicuro per chi lavora. Intanto, l’operaio ferito lotta tra la vita e la morte in ospedale, mentre famiglia, colleghi e magistratura attendono risposte.