
Incendio di Ciampino, divieto di dimora per il georgiano arrestato

L’aeroporto di Ciampino è stato teatro di un grave episodio di vandalismo e resistenza alle autorità mercoledì 5 febbraio, quando un cittadino georgiano ha fatto irruzione nei locali della torre di controllo, causando danni ingenti e provocando il blocco del traffico aereo per diverse ore. L’uomo, identificato come Galaktion Akvazba, è stato arrestato con l’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e incendio colposo. Il trentaseienne, incensurato e in possesso di un visto turistico valido per 90 giorni, si trovava in Italia dal 2 febbraio per far visita alla madre residente a Pistoia. Laureato in ingegneria e responsabile di un cantiere in Georgia, avrebbe dovuto imbarcarsi su un volo per Kutaisi alle 7.55, ma la cancellazione del volo avrebbe scatenato la sua reazione incontrollata.
Secondo le ricostruzioni, dopo aver seguito un controllore di volo all’interno di una stanza riservata, Akvazba lo avrebbe spinto per poi introdursi nei locali della torre di controllo. Le urla della vittima hanno richiamato l’attenzione di un collega della società Tecnosky, che ha dato l’allarme. Nel frattempo, l’uomo ha iniziato a distruggere apparecchiature informatiche e strumentazioni essenziali per il controllo del traffico aereo. Due stanze sono state quasi completamente devastate, con monitor, computer, sedie e tavoli distrutti. Durante la colluttazione con i tecnici, si è generato anche un principio d’incendio, con fumo che ha reso necessaria l’evacuazione della torre di controllo. A quel punto, gli agenti di polizia presenti nell’aeroporto sono intervenuti, inseguendo il sospettato mentre tentava di fuggire dalle scale. Dopo una breve fuga, è stato bloccato e ammanettato.
Le conseguenze dell’accaduto sono state immediate e pesanti per il traffico aereo. L’aeroporto di Ciampino è stato chiuso dalle 7.30 alle 13.30, causando il dirottamento di circa trenta voli su Fiumicino e notevoli disagi per i passeggeri. L’attività è ripresa gradualmente nel corso del pomeriggio, come confermato da Enav. Il giorno successivo, il tribunale di Roma ha convalidato l’arresto di Akvazba, imponendogli il divieto di dimora nella Capitale. Durante l’udienza, l’uomo, accompagnato dal console georgiano, ha dichiarato di non ricordare nulla dell’accaduto fino al momento dell’arresto. Resta ora da chiarire il movente del gesto e valutare eventuali implicazioni psichiatriche nel suo comportamento.