
Inaugurata la nuova stazione Acilia Sud della Roma-Lido di Ostia

Dopo oltre vent’anni di attese e rinvii, la stazione Acilia Sud-Dragona è entrata ufficialmente in servizio sulla Roma-Lido di Ostia. L’apertura è stata celebrata con una cerimonia alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera, dell’assessore capitolino al Litorale Tobia Zevi, dei cittadini e delle istituzioni locali. «Il riavvio dei lavori e l’apertura di questa stazione era un obiettivo della Giunta Rocca che abbiamo portato a termine. Si tratta di un’opera strategica per un quadrante densamente abitato», ha dichiarato Ghera, sottolineando che in autunno partiranno i lavori per le nuove fermate di Giardino di Roma e Torrino-Mezzocammino.
La storia della nuova stazione parte nel 2002, con l’inserimento del progetto in un accordo di programma del Ministero delle Infrastrutture. Dopo un decennio di stallo, nel 2013 la Regione Lazio affidò ad Atac l’appalto per la costruzione, ma la crisi dell’azienda nel 2017 bloccò tutto. Solo nel 2022, con il passaggio della Roma-Lido sotto il controllo diretto della Regione, i lavori sono ripresi grazie ad Astral per l’ammodernamento dell’infrastruttura e a Cotral per la gestione del servizio. Il cantiere è stato chiuso il 31 dicembre 2024, con successivi collaudi e il via libera di Ansfisa lo scorso 5 agosto. Il progetto prevede anche un ponte ciclopedonale per collegare Acilia e Dragona e due parcheggi di scambio, con avvio lavori previsto a breve.
Nonostante il traguardo, la Roma-Lido resta in sofferenza per la carenza di convogli: attualmente sono disponibili solo otto treni, spesso soggetti a guasti per la loro vetustà. L’appalto da 282 milioni di euro affidato a Firema per la fornitura di 38 nuovi convogli, metà finanziati dal Pnrr, è in grave ritardo: i primi due treni attesi per il 31 dicembre 2023 non sono mai arrivati. «Aspettiamo di vedere come andrà la richiesta di acquisizione di Firema da parte di Fs. Speriamo di avere per allora notizie positive», ha spiegato Ghera, ricordando che la scadenza è fissata per il 23 settembre. Il rischio è la perdita di 141 milioni di fondi Pnrr, mentre l’aumento delle fermate senza un adeguato potenziamento della flotta potrebbe tradursi in tempi di percorrenza più lunghi e convogli ancora più affollati.