
In carcere per stupro due anni ma è innocente: 160mila euro di risarcimento a Elvio Milvio

Il caso di Elvio Milvio, innocente ed erroneamente accusato e detenuto per stupro, solleva interrogativi profondi sulla giustizia e sulle indagini condotte in modo affrettato, chiede un risarcimento per il periodo passato in carcere di 500.000 euro, di cui solo 1/4 gli saranno accordati.
L’orrore che ha vissuto questo giovane gestore di una concessionaria di auto è emerso solo dopo due anni di carcere e uno ai domiciliari da innocente per un presunto stupro. La sua vita è stata devastata dall’infamante accusa, ma ora, dopo la sentenza di assoluzione della Corte d’appello, il ministero dell’Economia è stato ordinato di risarcirlo con oltre 160 mila euro.
Il dramma di Milvio ha radici nelle indagini affrettate e superficiali che hanno portato a una condanna ingiusta. L’avvocato di Milvio, Emanuele Carbone, sottolinea che il processo di primo grado si è svolto con il rito abbreviato, impedendo di ascoltare testimonianze cruciali, inclusa quella della moglie di Milvio. La Corte d’appello ha criticato severamente il modo in cui sono state condotte le indagini, sottolineando che l’alibi di Milvio, che dichiarava di essere a casa con sua moglie, non è stato verificato adeguatamente.
La mancanza di precisione e approfondimento nell’analizzare le prove ha portato a un errore giudiziario che ha privato Milvio della sua libertà per oltre due anni. La sua innocenza è stata riconosciuta solo in appello, mentre in primo grado è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione.
Nonostante la liberazione di Milvio, la sua odissea giudiziaria non è ancora conclusa. La Corte d’appello ha riconosciuto un risarcimento di 160.593 euro, ma l’avvocato di Milvio ha annunciato l’intenzione di impugnare la decisione, ritenendo l’importo insufficiente rispetto al danno subìto.
Una richiesta di 516 mila euro sarà presentata alla Corte di Cassazione, gettando ulteriore luce sull’ingiustizia subita da Milvio e sollevando importanti questioni sul sistema giudiziario.